Continuano ancora le indagini su Matteo Messina Denaro e cosa si cela dietro ai suoi 30 anni di latitanza. Gli ultimi aggiornamenti riguardano dei messaggi vocali inviati dallo stesso boss a una sua amica conosciuta nella clinica La Maddalena durante le sedute di chemioterapia.
La signora ha raccontato tutto ai Ros dei Carabinieri la quale si trova sconvolta perché tutto poteva pensare tranne che il suo amico fosse il super boss originario di Castelvetrano, fra i mandanti delle stragi di Falcone e Borsellino.
Gli investigatori che si stanno occupando delle indagini del mafioso, nei giorni scorsi hanno ascoltato una signora che ha raccontato dei retroscena davvero particolari degli ultimi mesi di libertà del boss di Castelvetrano.
“Sono ancora sconvolta”.
Sarebbero state queste le parole della donna che ha raccontato di aver legato dei rapporti di amicizia con il boss che ha ordinato le stragi di Falcone e Borsellino. Un rapporto nato all’interno della clinica La Maddalena, durante le sedute di chemioterapia.
I due sono entrati cosi in confidenza al punto da scambiarsi anche i numeri di telefono in maniera tale da tenersi in contatto al di fuori delle mura ospedaliere.
“Quando l’ho visto in televisione, non riuscivo a crederci. Lui diceva di essere un imprenditore, divorziato, con tre figli. E non sembrava affatto che volesse nascondersi”.
Questo il racconto della signora ancora incredula che quell’uomo tanto garbato, diventato suo amico, fosse il super ricercato Matteo Messina Denaro.
La donna, ascoltata dai Ros dei carabinieri, ha consegnato tutto il materiale agli investigatori. Si tratterebbe di messaggi scambiati con il boss negli ultimi mesi. Tra questi, uno in particolare, risulterebbe essere davvero drammatico, risalente al 23 maggio 2022, giorno della commemorazione della strage di Capaci:
“Io sono qua, bloccato e non mi posso muovere Per le commemorazioni di sta minchia. Porco mondo”.
Parole davvero sconvolgenti in cui si giustifica del suo ritardo perché rimasto imbottigliato nel traffico per le commemorazioni di una strage da lui ordinata e per il quale è anche condannato all’ergastolo.
Il mafioso avrebbe raccontato all’amica di essere un uomo solo, abbandonato, confidando anche le volontà della madre ancora in vita per la celebrazioni delle sue esequie. Matteo Messina Denaro viene descritto come una persona molto cordiale con il quale aveva legato con altri pazienti e personale sanitario.
Secondo l’ipotesi delle forze dell’ordine, il boss di Castelvetrano avrebbe abbassato tutte le difese per curarsi, in quanto gravemente malato. Ne sono la prova i messaggi vocali inviati ai suoi complici, ribattezzati i pizzini 2.0.
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