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Iliad e la rivoluzione low cost: quale futuro si prospetta per il mondo della telefonia mobile?

[didascalia fornitore=”altro”]Di Eyesonmilan/Shutterstock.com[/didascalia]

E’ stato uno degli argomenti più discussi sotto l’ombrellone dagli italiani questa estate: l’arrivo di Iliad in Italia ha smosso le acque nel mercato della telefonia mobile. Con le sue offerte ultracompetitive ha generato il panico tra le più importanti aziende del mercato, arrivando a ben 2 milioni di sim attive in tre mesi. Un risultato pazzesco, un successo però abbastanza annunciato. Grazie a costi bassi, ma soprattutto ad un’offerta trasparente, la #RivoluzioneIliad ha subito preso piede nel nostro Paese. Ma come fa il nuovo operatore a fare questi prezzi? Quanto è solida l’azienda? Riusciranno veramente a ostacolare il binomio TIM/Vodafone? Andiamo con ordine.

L’avvento di Iliad e gli operatori virtuali

Sono stati spesi fiumi di inchiostro sul nuovo operatore arrivato in grande stile nel mese di giugno 2018. Ma chi è Iliad? E’ un colosso francese nato ormai oltre vent’anni fa, ma da meno di una decina attivo nel mondo mobile. In Francia vanta oltre 19 milioni di abbonati, anche li grazie a tariffe super low cost. Al debutto aveva addirittura offerto abbonamenti da 2 euro al mese, prezzi che hanno fatto tremare la concorrenza, dato che in Francia le tariffe per la telefonia mobile sono anche più alte rispetto all’Italia.

Chiariamo subito un punto: non è un operatore virtuale, è un operatore telefonico “normale”, come Wind/Tim/Vodafone. Cosa vuol dire questa cosa? Un virtuale (come PosteMobile) è un operatore che non ha reti proprietarie, ma affitta le strutture di chi le possiede. In pratica noleggia antenne dei tre operatori del settore (TIM, Vodafone, Wind) e si crea il suo pacchetto di abbonati. In genere però queste tariffe degli operatori virtuali hanno sempre un limite di velocità di banda: ad esempio HO Mobile, che è l’operatore virtuale low cost di Vodafone nato proprio per contrastare Iliad, ha prezzi abbastanza simili al competitor francese, ma ha un limite della velocità della rete di 30 mbps. Iliad invece non ha nessun tipo di limite alla propria velocità di navigazione e in un futuro prossimo avrà le antenne di sua proprietà. Al momento però affitta le strutture di Wind, questo comporta che, sempre momentaneamente, ha tutti i limiti di Wind per quanto riguarda la ricezione del segnale.

[didascalia fornitore=”altro”]Di Claudio Divizia/Shutterstock.com[/didascalia]

La super offerta lancio

Nel nostro paese l’offerta di lancio è stata di 5.99 euro con 30 GB e tutto illimitato. Qualche tempo dopo è arrivata la tariffa da 6.99 e 7.99 euro, con 40 e 50 GB di traffico internet. Offerte estremamente vantaggiose, che la concorrenza fatica a pareggiare. Con questi prezzi è stato subito un grande successo, ma soprattutto alle gente è piaciuta la totale trasparenza dei costi, senza soldi rubati di nascosto e senza rimodulazioni delle tariffe nel corso del tempo.

2 milioni di clienti in pochi mesi sono tantissimi. Ciò ha portato Vodafone e Tim a correre ai ripari, con offerte di Winback (così si chiama il cliente che prima era di una rete, poi è passato ad un’altra perché più vantaggiosa e poi decide di ritornare sui suoi passi) quasi al livello di Iliad. Ma al momento con pochi riscontri.

Non è tutto rosa e fiori

Nonostante l’incredibile successo, non tutti sono rimasti soddisfatti del nuovo operatore. I problemi sono i soliti: a parte le grandi città, Iliad non prende bene e spesso la navigazione è lenta. Poi manca una app dedicata, per sapere in tempo reale il traffico rimasto. Infine non c’è la possibilità di passare da una tariffa all’altra (ad esempio da quella di 6.99 euro al mese a quella da 7.99). Sono tutti problemi di gioventù, Iliad stessa ha dichiarato di star lavorando velocemente per risolvere ogni tipo di problematica, in primis quella della rete: come detto al momento si appoggiano alle reti Wind con problemi di ricezione fuori dai grandi centri urbani. Quando avranno le loro antenne proprietarie – dicono – sarò tutto perfetto.

[didascalia fornitore=”altro”]Di DisobeyArt/Shutterstock.com[/didascalia]

L’obiettivo di Iliad

Benedetto Levi, Amministratore Delegato di Iliad, nella conferenza stampa di presentazione del prodotto ha detto che per il debutto del marchio francese in Italia sono stati stanziati 4 miliardi di euro, mentre il loro obiettivo è quello di raggiungere 10 milioni di sim, su un totale di 100 milioni di tessere attive in Italia, il 10% quindi del mercato. Un traguardo sicuramente alto, soprattutto perché dopo l’onda iniziale l’entusiasmo scemerà e le percentuali di crescita caleranno nei mesi a venire.

Come fa a guadagnare con queste tariffe?

E’ la domanda che in tanti si sono fatti: come fa a fare utili con queste offerte? Se sono stati investiti ben 4 miliardi di euro, come fanno a rientrare nei costi con meno di 8 euro al mese da qualche milione di cliente? Le risposte sono diverse:

  1. Queste sono offerte lancio, volte a guadagnare pubblico, a rubarlo alla concorrenza, con lo scopo di farsi conoscere alla massa come un operatore solido, serio e sicuro. Come quando Ryanair in fase di startup fece i biglietti aerei da 99 centesimi: un buon modo per accrescere il successo del marchio, ma l’azienda comunque ci perse dei soldi. Successivamente arriveranno tariffe più corpose, sia come servizio che come prezzo. Al momento ci sono solo offerte per privati, mancano le offerte business. E poi Iliad punta ad offrire tantissimo traffico internet mensile: lo scopo è quello di diventare in futuro anche internet per casa, con giga illimitati e velocità elevatissima. Il prezzo dell’offerta aumenterà, ma ci permetterà di disdire l’abbonamento casalingo.
  2. Iliad ha pochi costi. O meglio: attualmente spende gran parte del budget in pubblicità, nell’affitto delle strutture a Wind e nella costruzione delle proprie. Non punta però ai negozi fisici: al momento sono solo sei in Italia i punti vendita, tra l’altro tutti proprietari e nessuno in franchising, in Francia nonostante i 19 milioni di abbonati i negozi sono 56. Per fare un paragone, i punti vendita proprietari della Tim in Italia sono 220, senza contare i franchising. Questo porta ad avere costi molto inferiori di strutture e personale, mentre la sim Iliad la si può fare online o nei totem nei centri commerciali.
  3. Tra Italia e Francia hanno già oltre 20 milioni di abbonati. Questo comporta naturalmente grandi costi in strutture, ma dal punto di vista dei soldi spesi non cambia molto avere 10, 15 o 20 milioni di utenti, cambia però molto nelle entrate. Per cui la base di partenza è molto solida, per guadagnare bisogna aumentare sempre più il numero di clienti, con le spese che rimarranno pressoché le stesse.
  4. Se Iliad riesce a sopravvivere con queste tariffe, quanto ci hanno mangiato nel passato gli altri operatori? Ricordiamo che fino a qualche anno fa ci facevano pagare 5 euro per ogni ricarica mentre a loro costava 0 e che, da quanto dichiara la stessa Iliad, Tim/Wind/Vodafone guadagnano dagli utenti qualcosa come 4 miliardi di euro all’anno solo con i costi nascosti…

Cosa ci riserverà il futuro?

Le premesse sono ottime: Iliad è arrivato in Italia con un’offerta convincente, ma soprattutto conscio di puntare ad un pubblico ormai stanco di avere tariffe ricche di costi nascosti e di operatori poco trasparenti. La guerra però non sarà facile: i competitor sono colossi del mercato con esperienza pluridecennale, con mezzi in grado di combattere ad armi pari con il nuovo arrivato. E poi il mercato italiano è diverso da quello francese, dove le tariffe prima di Iliad erano molto più costose che in Italia. Sta comunque al colosso francese dimostrarsi capace di rispondere alle attese: prima di tutto dovrà limitare al minimo i problemi di connessione alla rete e di lentezza di navigazione, punto fondamentale per la clientela. E poi ha annunciato che i prezzi delle tariffe attuali non saranno mai rimodulati e la gente si è fidata. Vedremo se sarà di parola.

Fabio Psoroulas

Fabio Psoroulas è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2019, occupandosi di tecnologia, sport, motori.

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