Oltre 10mila immigrati minorenni arrivati in Europa tra il 2015 e il 2015 sono scomparsi. L’allarme è stato lanciato da Brian Donald, alto funzionario dell’Europol in un’intervista al settimanale britannico Observer. Durante l’ormai nota crisi dei migranti, 10mila bambini di ogni età sono svaniti nel nulla e per molti di loro si teme il peggio. Donald ha infatti parlato di organizzazioni criminali attive in Europa per lo sfruttamento, anche sessuale, dei minori. Il problema è enorme e riguarda in particolare l’Italia: la metà di questi bambini sono scomparsi dal nostro Paese. Il timore è che questi bambini e ragazzini adolescenti siano finiti nelle mani di veri e propri orchi che gestiscono il traffico di essere umani.
“I minori non accompagnati provenienti da regioni di conflitto sono di gran lunga la popolazione più vulnerabile”, ha commentato Mariyana Berket, dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). I dati raccolti dall’Europol svelano una terribile realtà: circa 5mila minori non accompagnati sono scomparsi dal nostro Paese. Anche in Svezia, che ora ha deciso di espellere moltissimi richiedenti asilo, si sono registrate moltissime scomparse. In una città a sud del Paes, Trelleborg, mille minori stranieri non accompagnati che erano stati già registrati, sono svaniti nel nulla.
Dove sono finiti quei bambini?
La domanda che sorge spontanea è dove sono finiti quei bambini? Come è stato possibile che siano scomparsi nel nulla? L’Europol ha parlato di una “sofisticata infrastruttura criminale” estesa a tutta l’Europa ma che nasce nella regione dei Balcani, lungo la nuova rotta dei disperati. La Polizia europea ha trovato molte prove della sua esistenza, ma soprattutto dello sfruttamento sessuale di minori stranieri non accompagnati. “In Germania e Ungheria ci sono prigioni dove la stragrande maggioranza delle persone è stata arrestata per attività criminali che hanno a che fare con la crisi dei migranti”, ha spiegato Donald all’Observer. Si teme quindi che moltissimi di quei 10mila bambini scomparsi siano finiti nelle grinfie dei criminali, mentre alcuni potrebbero essersi riuniti ai familiari in diversi Paesi dell’UE. Rimane inquietante la dichiarazione di Brian Donald al settimanale inglese: “Non sappiamo dove sono, cosa stanno facendo e con chi sono”.
Il dramma dei bambini rifugiati scomparsi
Nella grande tragedia dell’immigrazione, il dramma dei bambini non accompagnati è ancora più grave. Secondo i dati Eurol, del milione di persone giunte in UE lo scorso anno, il 27% è composto da minori per un totale di circa 270mila bambini. Di questi, circa 10mila sono scomparsi, ma si tratta di una stima per difetto. Senza documenti e con controlli sempre più difficili alle frontiere, non esiste un dato certo su quanti ragazzini e bambini siano arrivati da soli e siano scomparsi, finiti chissà dove.
Quanti bambini stranieri sono scomparsi in Italia?
Il Paese dove più si registra questo fenomeno è, secondo l’Europol, l’Italia. Le ultime cifre parlano di 5mila minori non accompagnati svaniti nel nulla, ma secondo Save the Children i numeri sono molti più alti. L’ong ha contato lo scorso l’anno l’ingresso di 16.400 minori, di cui 12.300 non accompagnati: di questi, la metà è svanita nel nulla subito dopo la registrazione nei centri di arrivo. Una volta sbarcati, si dirigono direttamente nelle grandi città, come Roma e Milano, dove hanno contatti con membri della comunità d’origine. Senza un adulto che li tuteli, vengono spesso sfruttati per lavori di ogni tipo, con paghe da fame, se non peggio. L’Associazione dei medici stranieri in Italia, contattata da L’Espresso, teme che i minori possano finire nelle mani di trafficanti d’organi.
Da dove arrivano i piccoli rifugiati
Secondo il rapporto Eurispes, basato sui dati del Ministero dell’Interno aggiornati al 31 agosto 2015, i minori stranieri non accompagnati che richiedono protezione internazionale (indicati con la sigla MSNA) sono aumentati con una crescita esponenziale tra il 2014 e il 2015: nel dettaglio, nel primi 8 mesi dell’anno 2015 sono state presentate 2.130 nuove domande di protezione internazionale, a fronte delle 2.557 complessive dell’anno precedente. La nazione più rappresentata in Italia è il Gambia: il 33,8% dei MSNA arrivano dal paese africano, seguiti da Senegal (12,2%), Nigeria (11,9%) e Bangladesh (10,2%). Le altre nazioni di provenienza sono Mali, Ghana, Costa d’Avorio, Guinea, Egitto, Afghanistan, Pakistan, Guinea Bassau e Somalia. Si tratta per la maggioranza dei casi di ragazzi (94,9%), d’età compresa tra i 16 e i 17 anni, che partono da soli verso l’Europa alla ricerca di una vita migliore e che spesso finiscono nelle mani di criminali, pronti a sfruttarli per il loro guadagno.
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