Immigrazione clandestina e matrimoni di comodo: questo il binomio messo in atto tra Milano, Napoli, Caserta e Bergamo.
Matrimoni di comodo per ottenere il permesso di soggiorno. Questo è il giro che si era sviluppato da Milano a Napoli. Cittadini italiani percepivano somme di denaro importanti, che oscillavano tra i 5 mila e i 6.500 euro, per contrarre matrimoni fittizi. Un business ammontante a 200 mila euro. Ecco come era organizzata l’attività delittuosa che ha coinvolto diverse persone – sia italiani che stranieri – e che è partita anni fa. I Carabinieri, infatti, dal 2019 hanno inviato le indagini durante le quali è emerso il losco giro d’affari.
Milano, Napoli, Caserta e Bergamo: queste sono le città in cui sono state arrestate, in totale, 16 persone che avevano messo in piedi un importante giro d’affari legato ai matrimoni di comodo.
Gli immigrati clandestini che arrivavano in Italia potevano, dunque, contrarre matrimonio con un italiano e così aver accesso all’iter per la richiesta del permesso di soggiorno.
Le somme che i contraenti italiani percepivano oscillavano tra i 5 mila e i 6.500 euro, incassati interamente in contanti e versati. dai cittadini extracomunitari per il favore ricevuto. Si contano, fino ad ora, 40 matrimoni falsi.
Le truffe sono state messe in atto da nord a sud e sono state individuate dai Carabinieri della Compagnia di Caserta, insieme a quelli di competenza dei vari territori presi in esame.
L’indagine ha portato all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare per 18 persone. Quest’ultime sono accusate di associazione per delinquere per l’illecito ingresso e indebita permanenza di stranieri clandestini e irregolari nel territorio italiano.
In carcere sono finite 5 persone, per 11, invece, sono stati predisposti gli arresti domiciliari. Tra gli indagati, ci sono 13 italiani e 5 stranieri.
Le indagini sono partite nel mese di luglio del 2019. Nell’arco di tutto questo tempo, è stata individuata la strutturata organizzazione criminale che metteva in atto il matrimonio di comodo, al fine di permettere l’ingresso di clandestini in Italia, i quali avrebbero potuto richiedere il permesso di soggiorno una volta sposato un cittadino italiano previo pagamento di cospicuo compenso.
I criminali agivano sul territorio campano nella città di Napoli, a Mondragone, a San Cipriano d’Aversa, a Castel Volturno e anche in Abruzzo, precisamente ad Avezzano.
L’attività delittuosa, dunque, generava ingenti profitti: si stima, infatti, che il giro di matrimoni fittizi abbia portato l’organizzazione ad incassare 200 mila euro.
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