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A Catania la moschea di piazza Cutelli è la più grande di tutto il Sud Italia ed è in grado di accogliere moltissimi fedeli. Per il primo venerdì di Ramadan sono arrivati qui molti religiosi, anche da altre parti d’Italia. Alcuni sono venuti soltanto di passaggio. Un punto di riferimento questa moschea per i tanti immigrati nel nostro Paese, ma non solo, perché in questo caso assistiamo anche ad una particolarità: la moschea aiuta gli italiani poveri. La moschea di piazza Cutelli a Catania offre anche la possibilità di usufruire di alcuni pasti, tramite un accordo con il Banco Alimentare.
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Terminata la preghiera, a sedersi ai tavoli allestiti per la cena ci sono anche alcuni italiani. Questi spazi messi a disposizione dal centro islamico rappresentano un punto di ritrovo importante per le molte famiglie indigenti, in gran parte italiane, residenti in questo quartiere di Catania.
Quando gli immigrati aiutano gli italiani
Si assiste così ad una scena veramente incredibile, che per molti versi rappresenta un fenomeno di interazione e di integrazione, promosso da diverse associazioni e capace di offrire un aiuto a chi ne ha bisogno. Non si tratta soltanto di un’occasione limitata al periodo del Ramadan, perché, come ha fatto notare il presidente della comunità islamica di Sicilia, l’idea è stata quella di muoversi anche al di fuori delle cene per il mese sacro.
In realtà negli spazi della moschea non c’è una cucina adeguata, quindi sarebbe impossibile offrire da mangiare. E’ proprio per questo che gli stranieri hanno stretto un accordo con il Banco Alimentare, che consegna loro molti viveri raccolti durante la colletta alimentare nei supermercati. Tutto va a vantaggio di circa 300 famiglie, che abitano soprattutto nel quartiere storico di Catania, il Civita.
I responsabili fanno notare che in alcuni periodi sono arrivati a supportare anche 500 nuclei familiari. Vengono prese in considerazione molte richieste e viene tenuto anche un database di chi accede al servizio. Si inoltrano delle liste al Banco Alimentare, in modo da sapere la necessità.
Un’ospitalità reciproca
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Per gli stranieri che gestiscono gli spazi del centro si tratta di dare senso ad un’ospitalità reciproca, che, secondo loro, dovrebbe essere al centro della vita di ogni fedele. In fin dei conti, fanno notare, l’esperienza del digiuno vuole insegnare proprio questo, a mettersi nei panni degli altri. Le iniziative sono cominciate a ridosso del Natale 2013 e poi i servizi offerti sono diventati stabili dall’estate 2014.
Viene organizzata anche un’offerta di doposcuola per gli alunni italiani e per gli stranieri, in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio e con la Caritas. La moschea di piazza Cutelli a Catania si anima davvero di uno spirito di reciproca condivisione. Lo dimostrano anche alcuni anziani del quartiere, che sono serviti dai volontari del centro islamico. Riescono a farsi capire dai giovani siriani sbarcati in Sicilia soltanto a gesti.
Sia per gli indigenti del quartiere sia per i profughi che provengono dal Medio Oriente, questa moschea continua ad essere un punto d’appoggio fondamentale, che ci mostra le tante contraddizioni, in questo caso anche positive, che si possono rintracciare nel nostro Paese, che si trova a vivere la questione dell’emergenza degli immigrati. Una risorsa importante, quindi, che non va sottovalutata e su cui dovrebbero riflettere anche i politici, che si trovano alle prese con la questione immigrazione e che spesso la utilizzano anche come strumento di propaganda.