Immigrazione, nuova polemica tra Chiesa e politica: la Cei contro governo e Lega-M5S

Non si fermano gli sbarchi di migranti e non si placa la polemica politica. A scatenare l’ultima ondata sono state le parole di monsignor Nunzio Galatino, segretario generale della Cei, rilasciate a Famiglia Cristiana contro il governo. Secondo il vescovo, l’esecutivo “ è del tutto assente sul tema immigrazione” perché “non basta salvare i migranti in mare per mettere a posto la coscienza nazionale” se non ci sono leggi che “prevedono integrazione positiva”. Dall’uomo vicino a Papa Francesco, che nell’ultimo Angelus ha definito i respingimenti un “atto di guerra”, arrivano parole dure anche contro le opposizioni, Lega e M5S in particolare, che non esita a chiamare “piazzisti da 4 soldi”. Le reazioni, da entrambe le parti, non si sono fatte attendere a iniziare da Matteo Salvini che, dalla sua pagina Facebook, ha attaccato monsignor Galatino con tanto di referendum tra i suoi sostenitori.

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La situazione rischia di diventare esplosiva su un tema molto delicato. Gli sbarchi sono in aumento come certificano i numeri emessi dal Viminale. Dal 1° gennaio ad agosto sono giunti sulle coste italiane 102mila persone di cui 5mila nell’ultima settimana, contro 98.400 arrivati nello stesso periodo lo scorso anno. In maggioranza si tratta di eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani (5.688). La Sicilia rimane la principale regione di sbarco (69.705), seguita dalla Calabria (18.923); la Libia si conferma il porto di partenza per eccellenza (92.275).

L’attacco di mons. Galatino alla politica

Di fronte a questi numeri, si è scatenata la bagarre politica. Monsignor Galatino ha additato il governo e l’incapacità di gestire il post-sbarchi. Colpa, dice, di leggi che “non prevedono integrazione positiva”, dalla Turco-Napolitano alla Bossi-Fini, con pratiche per la richiesta d’asilo infinite, mentre basterebbe accelerare e dare “permessi di soggiorno provvisori” per lavorare sull’integrazione nel tessuto italiano.

L’affondo arriva anche per Salvini e Grillo e contro chi accusa la Chiesa di predicare l’accoglienza senza aprire i palazzi vaticani. “Smettiamo una volta per tutte con quella richiesta al Papa di portare gli immigrati in Vaticano e ai vescovi di ospitali nelle chiese e nei seminari. È un mantra che non si può più ascoltare”, afferma, ricordando il lavoro della Caritas nei centri d’accoglienza accreditati. Infine, a chi accusa la Chiesa di fare soldi con gli immigrati, risponde secco definendo tali affermazioni “banalità spaventose” e raccontando che “la polizia ci porta gli immigrati e poi chi si è visto si è visto”.

In serata è arrivato un distinguo da parte di Famiglia Cristiana che spiega come le frasi di mons. Galatino “sono state riportate in modo esagerato nei toni all’interno di un colloquio confidenziale con il nostro giornalista”, ma questo non è bastato a placare le polemiche.

Salvini contro tutti

Il primo a rispondere è stato Matteo Salvini con un post sulla sua pagina Facebook in cui ha chiesto agli “amici cattolici” se “questo Galantino ha rotto le scatole?”. In un’intervista al Corriere della Sera ribadisce il concetto. Gli attacchi alla politica della Lega e ai “piazzisti di fanfaronate da osteria”, al segretario leghista sembrano un modo per “difendere il business miliardario che una parte minoritaria della Chiesa coltiva grazie agli immigrati”, ricorda che ci sono persone della Chiesa che la pensano come lui e che i numeri dell’immigrazione “hanno superato ogni limite”. Il segretario del Carroccio dà una sua soluzione: andare in Europa a “dire che l’Italia non dà più un euro all’Ue visto che siamo stati lasciati soli”; assumere “mille persone per smaltire in tempi rapidi tutte le richieste di asilo”. Con monsignore Galatino concorda nel dire che “il governo non fa nulla”, ma ribadisce la sua posizione. “Sono cattolico, anche se un gran peccatore. Non per questo son disposto a bermi tutto”, chiosa.

La risposta di Grillo

Anche Beppe Grillo è tornato a parlare di immigrazione dal blog. “L’emergenza profughi sembra sbucata fuori dal nulla, ma al di là della questione umanitaria, che va affrontata, nessuno ne denuncia apertamente le cause che risalgono alla destabilizzazione del Nord Africa e del Medio Oriente da parte delle potenze occidentali”, scrive il leader del M5S, passando a elencare guerre e conflitti che hanno portato all’attuale situazione in Africa e Medio Oriente. Anche per Grillo, la colpa più grande è del governo che preferisce “la retorica dell’accoglienza senza accollarsi alcuna colpa per l’esodo biblico che è in atto e che nessuno sa dove ci porterà”.

La risposta del governo (e del PD)

La replica da parte dell’esecutivo è arrivata al Tg1 da Deborah Serracchiani, vicesegretaria del PD. “A tutti quelli che dispensano soluzioni, a chi dà giudizi ingenerosi, a chi la fa facile, rispondiamo che questo governo sta affrontando con razionalità una soluzione difficile e lo sta facendo molto meglio che in altre parti”, ha dichiarato. Il tema sembra compattare anche la minoranza dem se anche Roberto Speranza da Twitter fa sapere di essere dalla parte “dell’umanità di Papa Francesco”. Resta da chiarire se anche la minoranza è d’accordo con monsignore Galatino nell’accuse all’esecutivo.

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