Un Senato diviso ha votato per procedere con lo storico processo di impeachment contro l’ex presidente Donald Trump. Una prima vittoria per l’accusa, che, nel giorno di apertura, ha sostenuto che l’ex presidente è responsabile dell’incitamento all’assalto del Campidoglio degli Stati Uniti. Mentre la difesa ha avvertito che il processo rischia di inasprire le tensioni di una nazione già profondamente divisa.
Il processo si farà, anche se Trump non è più presidente
Dopo quasi quattro ore di dibattito nella stessa aula che è stata invasa dai rivoltosi pro-Trump il 6 gennaio 2021, i senatori, ora seduti in qualità di giurati, hanno votato a favore del processo, 56 favorevoli contro 44 contrari. Secondo quanto decretato dal Senato, esiste dunque una base costituzionale per mettere sotto processo un ex presidente incriminato.
Sei repubblicani si sono uniti a tutti i democratici, segnando una prima vittoria per l’accusa, che ha minato uno dei pilastri centrali della difesa di Trump. I repubblicani ritenevano che un processo di impeachment contro un ex presidente non fosse costituzionale, ma questa posizione è stata contestata dagli studiosi costituzionali, compreso il principale avvocato conservatore Charles Cooper.
Trump è l’unico presidente a essere stato messo sotto accusa due volte
Trump è il primo presidente ad affrontare un processo di impeachment dopo aver lasciato l’incarico e l’unico presidente nella storia americana ad essere stato messo sotto accusa due volte. Ma l’assalto al Campidoglio ha scosso la nazione e il mondo: sono indimenticabili le immagini dei sostenitori di Trump che prendono d’assalto la sede del governo americano nel tentativo di impedire al Congresso di formalizzare la vittoria di Joe Biden. Anche se alla fine hanno fallito nella loro impresa, l’assalto ha provocato la morte di cinque persone e l’impegno per un trasferimento pacifico dei poteri è stato offuscato dalle immagini di violenza che hanno fatto il giro del mondo in poche ore.
Il video dell’accusa in cui Trump incita i suoi sostenitori all’azione
Del resto la seduta è iniziata con le drammatiche immagini dell’assalto al Congresso del 6 gennaio, montate dall’accusa e legate alle parole dell’ex presidente, che nello stesso giorno nel corso di un comizio incitava la folla dei sostenitori a marciare sul Campidoglio. Nel video agghiacciante e drammatico, si ripercorre l’assedio del Campidoglio che ha minacciato le vite dell’ex vicepresidente, Mike Pence, dei membri del Congresso e di tutti coloro che lavoravano nell’edificio quel giorno, con scene di caos e violenza.
Ma i numeri sembrano giocare a favore dell’ex presidente
Del resto al momento i numeri sembrano giocare a suo favore. Per condannare l’ex presidente almeno 17 senatori repubblicani dovrebbero votare con i 50 senatori democratici. Mentre sono stati ben 45 i senatori che il 26 gennaio hanno votato contro l’impeachment, ritenendolo incostituzionale. “Con questi numeri tutto quello che devo fare è giocare a golf, nient’altro“, era stato il commento a caldo di Trump, che in effetti è sparito dalla circolazione, e persino da Twitter.