Una vita dedicata al lavoro, alla fabbrica e al territorio che gli ha dato l’occasione per diventare imprenditore di successo e, alla fine, una generosità come pochi. La storia di Renato Giuliani, fondatore di un’azienda meccanica e di una di materie plastiche a Varese, sembra una trama di un film eppure è tutto vero: alla sua morte, avvenuta la scorsa settimana all’età di 97 anni, l’uomo ha lasciato tutta la sua eredità da 7 milioni di euro ad associazioni di volontariato e ai medici che si occupano dei bambini. A raccontare la vicenda è stato il Corriere della Sera: Giuliani era vedovo e senza figli e ha lavorato fino all’età di 92 anni, recandosi in fabbrica ogni giorno. Quando ha capito che la fine si stava avvicinando, ha deciso di fare testamento e di ridare al territorio tutto quello che gli aveva donato in quegli anni, dando così un senso a una vita di lavoro e fatica.
“Per decenni zio Renato ha vissuto senza pensare alla morte. E quando l’ha sentita vicino ha pensato di nuovo al futuro“, ha dichiarato al quotidiano Sandro Bernardini, nipote ed esecutore testamentario che si è detto molto orgoglioso della scelta dello zio.
Giuliani era il tipico imprenditore che si è fatto da solo in un momento storico delicato del nostro paese: soldato nella Seconda Guerra Mondiale, prigioniero in un campo di lavoro in Germania, al rientro in Italia ha saputo mettere a frutto il suo diploma di disegnatore meccanico e ha creato con i fratelli l’industria industria di macchinari industriali (la Ficep) per poi lasciarla e fondarne una seconda, di materie plastiche.
Qui ha lavorato ogni giorno fino all’età di 92 anni: rimasto vedovo e senza figli, racconta il nipote, ha iniziato a chiedersi cosa sarebbe rimasto di lui e cosa avrebbe lasciato al mondo. “La svolta è arrivata con la morte della moglie“, ha spiegato Bernardini. “Lì ha iniziato a chiedere a me e ad altri suoi collaboratori di cui si fidava quali fossero a Varese le realtà del volontariato serie a cui fare donazioni. È stata una scelta meditata e condivisa con le persone vicine. Anche per questo noi parenti ne condividiamo lo spirito e lo riteniamo un gesto di assoluta grandezza“, ha concluso.
L’imprenditore ha scelto diverse associazioni che assistono i bambini nella sua città, tra cui il “Ponte del sorriso” che assiste i bambini ricoverati nell’ospedale cittadino con gravi patologie, per un totale 7 milioni di euro. A beneficiarne soprattutto l’ospedale pediatrico “Filippo Del Ponte”: grazie alla sua eredità si compreranno nuovi macchinari, ambulanze, letti e arredi, verrano finanziate ricerche sul cancro e iniziative sociali e culturali dirette ai piccoli che soffrono.
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