Imu e Tasi 2017 seconda casa: ecco quanto si paga nelle varie città

Imu e Tasi seconda casa

E’ fissata per il 18 dicembre 2017 la scadenza per il pagamento della seconda rata delle imposte Imu e Tasi 2017. Dopo l’acconto versato lo scorso 16 giugno, ora tutti i proprietari di prime case di lusso e immobili diversi dall’abitazione principale, dovranno provvedere al versamento del saldo dell’imposta sui servizi indivisibili e dell’imposta municipale unica. Ad annunciare la nuova scadenza è il Dipartimento delle Finanze, con un comunicato stampa del 16 novembre 2017, nel quale vengono chiarite anche le indicazioni per il pagamento del saldo Imu e Tasi dovuto per l’anno in corso e del conguaglio delle imposte. Andiamo dunque a vedere le indicazioni per il pagamento di saldo e conguaglio Imu e Tasi 2017, diffuse dal MEF e allegate al comunicato stampa delle Finanze, nonché una panoramica degli importi totali che i contribuenti verseranno di Imu e Tasi 2017 sulla seconda casa, in base al luogo di residenza per l’anno 2017.

Imu e Tasi 2017 seconda casa: istruzioni di pagamento

Come anticipato in apertura, la scadenza del saldo di Imu e Tasi 2017 è prevista per il prossimo 18 dicembre 2017. La naturale scadenza per il pagamento del saldo dei tributi locali è in realtà fissata per il 16 dicembre di ogni anno, ma per il 2017 è oggetto di proroga di legge, poiché cade di sabato. Il versamento del saldo dunque, potrà essere effettuato entro il lunedì successivo, ovvero il 18 dicembre 2017.

Per conoscere quale sia l’importo del saldo Imu e Tasi, il MEF spiega che il calcolo dovrà essere effettuato tenendo conto di quanto previsto dalle delibere dei comuni pubblicate al 28 ottobre 2017, a condizione che:

– La delibera sia stata adottata entro il 31 marzo 2017;
– La delibera sia stata pubblicata sul sito internet Finanze.it entro il 28 ottobre 2017;
– L’aliquota fissata per la singola imposta non sia stata aumentata rispetto a quella applicabile nell’anno 2015.

Imu e Tasi 2017 seconda casa nei capoluoghi

Il segretario confederale Uil, Guglielmo Loy, ha stimato che il costo medio complessivo dell’Imu e Tasi 2017 sulla seconda casa ubicata in un capoluogo di provincia si aggirerà sui 1.070 euro medi (535 euro versate per l’acconto), con picchi massimi che superano i 2’000 euro nelle grandi città (quindi oltre 1.000 euro per l’acconto). Il calcolo di Imu e Tasi 2017 per la seconda casa più alto si registra nella capitale: a Roma il costo annuo ammonta a 2.064 euro medi, di cui 1.032 euro versati entro il 16 giugno per l’acconto. Situazione molto simile anche a Milano, dove si pagheranno 2.040 euro medi (1.020 euro per la rata di giugno); a Bologna 2.038 euro (1.019 euro per l’acconto); a Genova 1.775 euro (888 euro per l’acconto); a Torino 1.745 euro (872 euro per l’acconto).

Il calcolo dell’Imu e Tasi 2017 per la seconda casa inizia a scendere in città come Asti, che registra un costo medio di 580 euro (290 euro per la rata di giugno); Gorizia, con 582 euro (291 euro per l’acconto); Catanzaro, con 659 euro (330 euro per l’acconto); Crotone, con 672 euro (336 euro per l’acconto); Sondrio, con 674 euro (337 euro per l’acconto).

Imu e Tasi 2017: seconde pertinenze

Quali sono gli importi invece, di Imu e Tasi 2017 per le seconde pertinenze? Per una seconda pertinenza della stessa categoria catastale della casa, nella capitale le cifre si aggirano intorno ai 110 euro annui (81 euro per una cantina o 139 euro per un box-posto auto); a Milano 99 euro annui (76 euro per una cantina, 122 euro garage o posto auto); a Bologna 96 euro annui (68 euro per una cantina, 123 euro per un garage); a Firenze 95 euro annui (67 euro per una cantina, 122 euro per un garage); a Napoli 95 euro annui (67 euro per una cantina, 123 euro per un garage).

Imu e Tasi 2017: prima case di lusso

Infine, Imu e Tasi 2017 dovranno essere pagate anche da chi è in possesso di una prima casa in categoria lusso, come abitazioni signorili, ville e castelli. Il calcolo di Imu e Tasi 2017 per una casa di lusso in un capoluogo di provincia si aggira intorno ai 2.610 euro (1.305 euro versate con l’acconto di giugno), ma si registrano anche picchi che superano i 6.000 euro (quindi oltre 3.000 euro per la sola prima rata di giugno).

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