Preoccupa sempre più in America la diffusione della malattia virale, conosciuta con il nome di chikungunya. Nel 2022 i casi registrati sono raddoppiati rispetto l’anno precedente, quasi 273mila casi d’infezione. Una emergenza che si è verificata soprattutto nel Sud del continente.
Secondo gli esperti, nel 2023 il trend rimarrà uguale a quello del 2022: infatti, nei primi due mesi del nuovo anno sono stati segnalati 115 mila nuovi casi e 33 decessi. Brasile e Paraguay i paesi più colpiti.
Non tutti sono a conoscenza di cosa sia la chikungunya. Per i poco informati si tratta di una malattia virale trasmessa all’essere umano da zanzare infette. Il primo caso si è sviluppato in Tanzania nel 1952 anche se, secondo l’Istituto superiore di Sanità, già nel 1779 in Indonesia vi è stata una prima pandemia, attribuibile allo stesso agente.
I sintomi più comuni sono febbre e dolori agli arti dopo un periodo di incubazione che può variare dai due sino ai 12 giorni. Il nome chikungunya deriva proprio dal fatto che il soggetto malato ha difficoltà a muoversi, infatti in lingua swahili significa “ciò che curva o contorce”. Tra gli altri sintomi che si potrebbero presentare vi è mal di testa, affaticamento e dolore muscolare.
La chikungunya è una malattia virale che negli ultimi tempi si è diffusa maggiormente nell’America del Sud. Secondo gli esperti i casi registrati nel 2022 sono vertiginosamente raddoppiati rispetto l’anno precedente e per il 2023 il trend sembra essere tale.
Infatti, nei primi due mesi del nuovo anno sono stati segnalati 115 mila nuovi casi e 33 decessi. Brasile e Paraguay risultano essere i paesi più colpiti. Andando nel dettaglio, i casi d’infezione nel 2022 sono stati circa 273 mila con 87 persone che hanno perso la vita a causa di questa pericolosa malattia virale.
Una vera e propria emergenza, tanto che la Pan American Health Organization ha emanato un’allerta, soprattutto in America del Sud e i paesi interessati, esortando a fare una maggiore prevenzione e cautela seguita al contempo di migliorare e rafforzare il sistema sanitario locale.
“L’aumento dei casi e dei decessi per chikungunya rispetto gli anni precedenti, si aggiungono alla contemporanea circolazione di altre malattie arbovirali, come dengue e Zika, che incidono sul sovraccarico dei servizi sanitari”.
Queste le parole rilasciate dal comunicato della Pan American Health Organization la quale si mostra preoccupata per i numeri in aumento di soggetti infetti con il timore che si possa verificare un numero maggiorato, simile alla grande epidemia del 2014.
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