La Sicilia, la terra del buon cibo, del barocco e dove splende sempre il sole. Purtroppo anche la regione con un tasso alto di rifiuti. Per tale motivo vi sarà la costruzione di due termovalorizzatori, uno a Catania, l’altro a Gela.
Queste infrastrutture saranno salvifiche per il territorio siciliano, per poter contrastare l’emergenza dei rifiuti dopo un lungo dibattito con i diversi schieramenti politici.
Un impianto di cui la Sicilia non può più farne a meno. Non uno ma due infrastrutture per poter contrastare l’emergenza dei rifiuti che pare stia per precipitare. I contribuenti siculi lamentano della tari abbastanza salata senza una motivazione plausibile.
Il neo presidente della Regione, Renato Schifani, conferma del termovalorizzatore su Catania, l’altro impianto invece, in un primo momento si era detto di realizzarlo a Palermo, però dati i tempi lunghi si è data la preferenza alla città di Gela.
I politici siciliani sembrano ormai avere le idee chiare e dopo tanta confusione, finalmente, pare sia stato trovato un accordo sulla questione per poter eliminare l’immondizia.
Dopo un lungo dibattito si è arrivati alla conclusione che questi termovalorizzatori s’hanno da fare.
Tra polemiche, ritardi e tanta confusione, la regione Sicilia sembra essere arrivata a una svolta: la realizzazione dei termovalorizzatori a Catania e Gela. I politici hanno da sempre dato la colpa agli ambientalisti se queste infrastrutture non sono state costruite prima ma in realtà la verità non è questa.
“dobbiamo agire con determinazione per dare alla Sicilia una soluzione definitiva al problema dei rifiuti”.
Queste le dichiarazioni rilasciate da Vincenzo Figuccia, deputato questore dell’Ars che denuncia delle carissime tasse sui rifiuti a causa di una cattiva condotta amministrativa nell’ultimo mezzo secolo.
Da un rapporto redatto dalla Commissione parlamentare Antimafia è emerso che i proprietari delle discariche private avevano alti margini di profitto. Questo spiegherebbe tante cose.
Il presidente della Commissione difesa della Camera e segretario regionale della Lega, Nino Minardo, vuole fare quanta più chiarezza possibile su questi impianti che presto saranno costruiti e vuole offrire ai cittadini siciliani maggiore trasparenza sulla vicenda.
La magistratura ha avviato delle indagini affinché si possa cercare di capire chi sia stato il vero colpevole di tutti questi ritardi all’interno dell’amministrazione regionale. Settimana scorsa, infatti, è scattata la misura cautelare nei confronti di un funzionario.
Quest’ultimo pare si sia mobilitato per facilitare il rilascio di autorizzazioni ambientali a un imprenditore del territorio attivo nel settore rifiuti.
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