La prossima settimana arriverà la nuova riforma in cui sono presenti tre aliquote Irpef.
Il viceministro dell’Economia con delega al Fisco, Maurizio Leo, ha confermato la loro presenza.
“Penso che ci siano le condizioni per ridurre il numero delle aliquote: si può arrivare a un sistema a 3, ci stiamo lavorando con la Ragioneria”. Sono state queste le parole attraverso cui Maurizio Leo ha spiegato che, oltre all’introduzione di tre nuove aliquote IRPEF, ci sarà anche una revisione per quanto riguarda le tax expenditures.
In questi termini, il ministro ha spiegato che attualmente si è al lavoro con la Ragioneria, per ridurre il numero degli aliquote dato che ci sono le condizioni per poterlo fare. All’Ordine dei commercialisti di Milano, Leo ha detto “Abbiamo circa 600 tax expenditure che cubano 156 miliardi. Là si può intervenire. Se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote”.
Il ministro ha anche confermato la scadenza per metà marzo dell’approdo della legge al consiglio dei ministri. Sembra infatti che questa nuova legge verrà portata in cdm la settimana prossima e in seguito sarà necessario attendere soltanto il tempo dell’approvazione in Parlamento.
Intanto Leo ha voluto spiegare quali sono gli obiettivi che sono stati posti. Nello specifico si è parlato di utilizzare il fisco come una sorta di leva per poter avere una ripresa decisiva. Lo scopo primario è quello di rendere coerente l’ordinamento tributario italiano, mettendosi gli impari con le regole eseguite dall’Unione Europea. In seguito si dovrà intervenire su Iva, Irpef e Ires, oltre a dover mettere mani anche su tutti quei tributi considerati minori.
La nuova riforma non prevede soltanto una discussione inerente alle tre aliquote, ma si parla anche degli incentivi per tutti coloro che andranno ad assumere nuove persone. L’idea è quella di ridurre la tassazione nel caso in cui un’azienda va ad assumere un vecchio percettore di reddito di cittadinanza, ma anche che decide di assumere donne ultracinquantenni. Insomma lo scopo preciso è quello di “ridurre le tasse per creare nuova occupazione e fare investimenti”.
Infine, il viceministro dell’Economia con delega al fisco, ha parlato anche della richiesta fatta da parte dell’Unione Europea all’Italia per poter recuperare l’Ici dell’anno 2006/2011 dalla Chiesa Cattolica.
A questo riguardo, il viceministro Le afferma: “Quando ci sono delle regole comunitarie bisogna uniformarsi però anche lì bisogna vedere i limiti perché ci sono delle situazioni in cui non c’è la commercialità allora in quei casi bisogna vedere come rendere coerente quelle che sono le indicazioni della Ue con la peculiarità di certe strutture della Chiesa Cattolica”
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