Nel corso della mattinata di oggi 2 marzo, dall’Aula della camera è arrivato il lasciapassare per il decreto Ilva.
Un testo, che durante la giornata di ieri aveva già ricevuto l’approvazione di Montecitorio e che adesso ha avuto una seconda approvazione attraverso 144 voti a favore, 16 astenuti e 103 contrari.
Ieri, primo marzo, la camera aveva approvato il decreto legge Ilva con una valutazione composta da 194 voti favorevoli, 138 contrari e 4 astenuti. Durante la mattinata che è appena trascorsa è giunto anche il lasciapassare dall’Aula della camera il quale ha visto finalmente l’approvazione definitiva del decreto legge attraverso una votazione composta da 144 voti a favore, 16 astenuti e 103 contrari.
Attraverso il nuovo decreto legge si va quindi a disporre un versamento da Invitalia alle Acciaierie d’Italia di una cifra pari a 680 milioni il cui scopo è quello di aumentare ancora di più il capitale così che si possa essere certi che continui la produzione di Taranto e che possano essere pagati i fornitori, soprattutto quelli dell’energia elettrica.
Nel testo non mancano poi delle norme riguardo al commissariamento. Queste fanno riferimento alla missione e a quella procedura di amministrazione straordinaria dedicate alle imprese il cui compito è quello di gestire gli stabilimenti di interesse che fanno parte della strategia nazionale.
Tra le varie novità introdotte vediamo anche la presenza dello scudo penale, ossia il fatto che non saranno più punibili i soggetti che si muovono al fine di offrire esecuzione ai provvedimenti. Il loro scopo è quello di autorizzare il proseguimento dell’attività produttiva dei vari stabilimenti industriali che rientrano nella categoria di stabilimenti che hanno un grande interesse al livello nazionale.
In poche parole quindi sarà prevista anche una restrizione per quanto riguarda l’applicazione delle sanzioni interdittive insieme al sequestro preventivo e alle misure cautelari al fine di dare la possibilità di proseguire tutte le attività a livello nazionale. Inoltre è prevista anche la proroga della responsabilità amministrativa e dell’esclusione per il periodo di leggenda del piano ambientale.
Tra le numerose misure introdotte troviamo anche quelle inerente ai compensi degli amministratori straordinari che attualmente si trovano a lavorare per imprese molto grandi ma che vivono un periodo di crisi.
Queste misure danno la possibilità ad utilizzare un trattamento di mobilità in deroga per tutti i lavoratori impiegati nelle aree di crisi industriali fino al termine del 2023.
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