È di quattro vittime il bilancio di un attacco avvenuto in Brasile, dove un uomo armato di accetta è entrato in un asilo nido.
Oltre ai morti, tutti bambini, ci sono anche diversi feriti, ovvero coloro che hanno provato a fermare la furia dell’uomo. L’episodio è avvenuto questa mattina e il responsabile si è poi consegnato alle autorità. Ancora non chiare le cause del gesto.
Attacco in un asilo in Brasile
Siamo a Blumenau, città dello Stato brasiliano di Santa Catarina, che oggi è stata teatro dell’ennesimo attacco in una scuola, precisamente in un asilo nido privato che si chiama Cantinho Bom Pastor. Un uomo di 25 anni è entrato nella struttura armato di un’accetta e ha ucciso 4 bambini e ferito chiunque gli si parasse davanti per fermarlo.
Quattro persone si trovano in ospedale e alcuni di loro sono in gravissime condizioni. A riportare la notizia terribile è stato il portale G1 e la polizia di Santa Catarina, guidata dal capo Ulisse Gabriel, ha riferito che l’uomo si è poi consegnato spontaneamente alle autorità, quasi una novità dal momento che quando accadono eventi simili seguono poi sempre violenti scontri.
Parlando di questo terribile evento ci accorgiamo che parliamo quasi di normalità e non rimaniamo a bocca aperta, tuttavia il fenomeno di attaccare le scuole sta prendendo piede sempre di più ma non si capisce bene il perché una persona dovrebbe sfogare la sua ira con dei bambini innocenti. Quelli che hanno perso la vita oggi in Brasile non hanno nemmeno 3 anni di età.
A differenza degli altri attacchi, in questo caso il killer non aveva armi da fuoco ma solo una da taglio, per questo non è stato freddato sul colpo e comunque non ha provato in alcun modo a opporre resistenza alle forze dell’ordine.
La dinamica
Non abbiamo molte informazioni in merito perché l’episodio è avvenuto questa mattina ma è stato reso noto solo poco fa. Stando a una ricostruzione della polizia militare che è intervenuta sul luogo, sembra che il giovane sia entrato nella struttura aggredendo i bambini.
Una furia omicida e cieca che ha trovato diverse persone ad ostacolarla, fra cui insegnanti e operatori scolastici, purtroppo però 4 bambini non sono sopravvissuti, tutti gli altri sono molto traumatizzati da quando accaduto e ora sono sotto controllo medico, con accanto le loro famiglie.
Non è chiaro cosa abbia spinto il 25enne a compiere il gesto, al momento gli agenti stanno accertando la sua posizione e verificando i precedenti per far luce sui misteri di questa vicenda terribile che ha sconvolto la comunità di Santa Catarina.
I massacri scolastici
Un massacro scolastico è una tipologia di reato che mette i brividi solo a sentirla nominare. Si tratta di una sparatoria di massa o altro incidente causato da armi da fuoco o esplosivi all’interno di una scuola.
Sebbene il caso di oggi non risponda a questo requisito possiamo comunque dire che il killer ha probabilmente preso spunto da quelle più famose eseguite in questa modalità, sebbene avesse con sé solo un’accetta che ora è stata sequestrata.
Queste stragi hanno acceso diverse polemiche per quanto riguarda la facilità nel reperire armi, basti pensare che negli Usa non c’è bisogno nemmeno di una perizia psichiatrica. Chiunque può comprare una pistola in pochi minuti e decidere di usarla come vuole. Altra polemica è nata riguardo al servizio di sicurezza che sicuramente negli ambienti scolastici va revisionato.
Potremmo nominare numerose stragi scolastiche che si sono susseguite negli anni ma una delle peggiori che sicuramente la nostra mente ricorda bene è quella di Uvalde, in Texas, dove un 18enne ha ucciso alla Robb Elementary School, 22 persone fra bambini e membri del personale.
Il fatto è avvenuto nel maggio dell’anno scorso e sappiamo che il responsabile, ha prima aggredito la nonna e poi si è diretto nella scuola che lui stesso aveva frequentato quando era bambino. Qui ha aperto il fuoco con un fucile AR-15 senza incontrare nessuna resistenza armata.
Nell’ambito di questa strage sono arrivate molte critiche, sia alla facilità con cui negli Stati Uniti, come dicevamo prima, si possono reperire armi, sia alla mancanza di vigilanza nelle scuole, sia all’intervento tardivo delle forze dell’ordine.
La condotta degli agenti, che sono intervenuti uccidendo il giovane, è stata attentamente esaminata da alcune indagini perché se in un primo momento erano stati elogiati, poi è emerso che hanno atteso più di un’ora prima di entrare nell’edificio. Avrebbero potuto cambiare il tragico bilancio? Non lo sappiamo, ma tornando all’evento di oggi in Brasile, sappiamo che la polizia è intervenuta in maniera più tempestiva bloccando subito l’assalitore, che dal canto suo si è consegnato in modo pacifico.
Come possono veramente i governi fermare tutto ciò? Quanti bambini devono ancora morire per colpa di folli che in un giorno qualunque decidono di strapparli ai loro genitori senza motivo? Quattro famiglie si aggiungono a quelle che piangono i propri piccoli e speriamo davvero che il susseguirsi di questi eventi venga fermato da politiche migliori.