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Politica

In Cdm il decreto sulla criminalità giovanile: due anni di carcere ai genitori se il figlio non va a scuola

Nel Cdm di domani il provvedimento su baby gang e delinquenza minorile. Salvini: “Se un ragazzino uccide deve pagare come un uomo di 50 anni”.

L’operazione interforze di carabinieri, polizia e Guardia di Finanza nel quartiere ‘Parco Verde’ di Caivano – Nanopress.it

Il governo prova a far fronte all’emergenza riguardante la criminalità minorile, e studia un provvedimento per contrastare baby gang e delinquenza minorile. Dopo le retate delle scorse ore al quartiere di Napoli Caivano, Roma prova ancora ad alzare la voce per contrastare la delinquenza. Una mossa in risposta a quanto avvenuto nella periferia nord del capoluogo campano e ai recenti casi di violenze e omicidi che hanno riguardato minori.

Caivano, domani in Cdm il provvedimento per contrastare la criminalità minorile

Il raid della giornata di ieri di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, con tanto di telecamere al seguito, non è bastato. Il governo alza le maniche della camicia e mostra i muscoli, in risposta a quanto avvenuto in queste settimane sul fronte criminalità minorile. La volontà dell’esecutivo meloniano è quella di discutere nella giornata di domani in occasione del secondo Consiglio dei ministri post pausa estiva un provvedimento sulla criminalità e sulla delinquenza che coinvolge i minorenni.

Lo ha confermato anche stamani Matteo Salvini, durante un’intervista in radio. A Rtl 102.5 il vicepremier ha rincarato la dose, mostrando il solito pugno di ferro in risposta a crimini e illegalità: “Conto che in Consiglio dei ministri domani ci sia un provvedimento a proposito di baby gang e delinquenza minorile, che aumenta i controlli e le sanzioni“. Abbassare l’età per essere imputabili, e inasprire le pene per Salvini è importante perché: “il 14enne che gira con un coltello o con una pistola, è capace di intendere e volere e se sbaglia“. Dunque se delinque, se rapina o uccide, o spaccia: “deve pagare come paga un 50enne“.

E a chi ha osato criticare la retata di Caivano, dipingendola come uno show davanti alle telecamere, il ministro delle Infrastrutture risponde che il provvedimento era pronto da tempo: “I decreti non si fanno in quarto d’ora, Caivano non è stato uno show“.

Ma andiamo a vedere alcune delle possibili misure che domani verranno discusse in Consiglio dei ministri.

Rafforzamento dell’obbligo scolastico, Daspo urbano, multe e siti hard: le possibili misure del decreto

Si va verso un inasprimento delle pene, per la criminalità minorile. Come già accennato la volontà del governo sarebbe quella di rafforzare le sanzioni e aumentare le restrizioni nella bozza che verrà discussa domani 7 settembre a Palazzo Chigi.

Matteo Salvini – Nanopress.it

Si parte dal rafforzamento dell’obbligo scolastico, per il contrato della povertà educativa e della criminalità minorile, con reclusione fino a due anni per i tutori e responsabili dei minori che omettono senza giusto motivo l’imposizione dell’istruzione. Ci saranno anche interventi a Caivano, tra assunzione di vigili urbani (15) e interventi infrastrutturali nel comune. Nei prossimi giorni potrà essere nominato un commissario speciale. L’avviso orale con il decreto potrà essere rivolto anche ai minori, e se il minore al quale è stato notificato l’avviso orale risulta condannato il questore potrebbe proporre al tribunale il divieto di possedere computer e cellulari.

Si va poi alla multa e all’ammonimento del questore per il minore sopra i 13 anni, ma anche il Daspo urbano – sempre per la fascia 14-18 – qualora le persone venissero ritenute pericolose per la sicurezza pubblica. Le vittime di reati in via telematica potrà chiedere l’oscuramento dei dati dai siti e dai social, con il nuovo decreto.

Mentre i 21enne con uno o più reati commessi durante la minore età potrebbero essere sottoposti dopo richiesta del magistrato al trasferimento presso un istituto per adulti, dunque non più negli istituiti penali minorili. C’è spazio anche per lavori socialmente utili e un Piano straordinario per il risanamento degli impianti sportivi.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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