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Mondo

In Cile la prima Costituzione al mondo redatta ‘congiuntamente’

Il testo ricevuto dal presidente del Cile Boric garantisce nuovi diritti fondamentali per le donne. Se i quasi 15 milioni di cileni chiamati a votare nel plebiscito del 4 settembre decideranno di approvare la nuova Costituzione, il testo sarà la prima Carta fondamentale al mondo redatta congiuntamente (77 donne e 77 uomini).

In Cile un ragazzo distribuisce copie della Costituzione – NanoPress.it

Proprio i concetti di parità e prospettiva di genere attraversano la bozza costituzionale che cerca di rispondere alle istanze dei moti del 2019 —segnati da episodi di violenza—. Le manifestanti del movimento femminista scese in piazza hanno chiesto, tra le altre azioni, le pari opportunità, il diritto all’aborto e la fine della cultura patriarcale. Nei 372 articoli redatti dai membri della Convenzione costituzionale, e che sono stati presentati al pubblico questo lunedì, vengono riconosciuti nuovi diritti fondamentali in termini di genere.

Il movimento femminista ha chiesto pari opportunità, il diritto all’aborto e la fine della cultura patriarcale

Il diritto a una vita libera dalla violenza di genere in tutte le sue manifestazioni, anche nello spazio digitale, a ricevere un’educazione o un’assistenza sessuale completa sono alcuni di questi ‘nuovi’ diritti. Per decenni, i movimenti della società civile guidati dalle donne hanno spinto affinché il lavoro di cura, non retribuito, fosse riconosciuto nella sfera domestica. Nel testo, lo Stato garantisce che l’assistenza sia svolta in condizioni di uguaglianza e corresponsabilità, attraverso un Sistema di Assistenza Integrale, standard e politiche pubbliche.

Una delle proposte che ha suscitato più clamore tra i conservatori è l’articolo sui diritti sessuali e riproduttivi, che garantisce il diritto a decidere liberamente e autonomamente sul proprio corpo, sulla riproduzione e sulla contraccezione. Lo Stato deve garantire le condizioni affinché una donna o una persona in grado di gestare possa sviluppare una gravidanza, un’interruzione volontaria della stessa, un parto e una maternità volontaria e protetta. “La legge regolerà l’esercizio di questi diritti”, si legge nel documento.

Ciò significa che i limiti fino alla settimana in cui potrebbe essere praticato un aborto sarebbero definiti al Congresso. La proposta costituzionale strutturata sulla base del riconoscimento della diversità di genere è improntata alla parità. Tutti gli organi collegiali statali, così come i consigli di società pubbliche e semi-pubbliche, devono avere una composizione paritetica che assicuri che almeno il 50% dei loro membri siano donne. È per iscritto che ogni forma di discriminazione è “proibita”.

In Cile anche polizia e le forze armate dovranno dare pari opportunità

Le organizzazioni politiche devono attuare la parità di genere nei loro spazi di gestione e il sistema elettorale deve garantire che le liste siano guidate “sempre da una donna”. La polizia e le Forze armate, spazi prevalentemente maschili, dovranno incorporare la prospettiva di genere nello svolgimento delle proprie funzioni, promuovere la parità negli spazi decisionali. Un altro punto che ha sollevato critiche è quello della funzione giurisdizionale.

Gabriel Boric – NanoPress.it

I tribunali, qualunque sia la loro giurisdizione, devono risolvere i casi in una prospettiva di genere, sottolinea il testo. Coloro che rifiutano il regolamento ritengono che questo comma possa pregiudicare l’imparzialità dei tribunali. “I sistemi giudiziari – cessa di esistere la Magistratura – devono adottare tutte le misure per prevenire, punire e sradicare la violenza contro le donne, le diversità e la dissidenza sessuale e di genere, in tutte le sue manifestazioni e ambiti”, si legge nell’articolo.

Per quanto riguarda la violenza di genere, lo Stato deve adottare le misure necessarie per sradicarla, dirigendo le sue azioni per prevenirla, indagarla e punirla, nonché fornire assistenza, protezione e riparazione globale alle vittime. Nella sezione sul diritto alla casa, il testo prevede che lo Stato debba garantire la creazione di centri di accoglienza nei casi di violenza di genere e altre forme di violazione dei diritti, come stabilito dalla legge. C’è un articolo specifico per prevenire la violenza e superare le disuguaglianze affrontate dalle donne e dalle ragazze delle zone rurali.

Paolo Battisti

Giornalista Pubblicista dal 2013. Amo la storia e mi occupo di politica estera

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