Frontiere aperte, si torna a viaggiare. Dal primo luglio l’Unione europea riapre le proprie frontiere agli abitanti di 15 Paesi terzi, con previsto aggiornamento della lista ogni due settimane. L’Italia ha però deciso di frenare l’entusiasmo della riapertura e annuncia che chi arriva nel Belpaese dovrà sottoporsi alla quarantena obbligatoria come regola anti coronavirus. Vediamo dove è possibile viaggiare e come.
Frontiere aperte: elenco dei Paesi
I viaggiatori provenienti da i seguenti Paesi potranno entrare in Europa dopo il blocco dovuto alla pandemia di coronavirus. Si tratta di Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay, Cina (quest’ultima a condizione di reciprocità). Lo ha fatto sapere il Consiglio europeo con una nota, dopo l’adozione di una raccomandazione. Restano quindi fuori dall’elenco anche Russia e Stati Uniti.
Perché le frontiere non sono aperte per gli Usa
Per la definizione dei criteri esatti in base a cui includere i paesi nella lista si è fatto riferimento principalmente sulla loro capacità di gestire la diffusione del Covid-19, la malattia generata dal coronavirus. E anche alla capacità di applicare misure di contenimento durante i viaggi. È importante sottolineare che i paesi dovrebbero anche eliminare le restrizioni ai viaggi che hanno imposto ai cittadini europei, per poter avere il via libera. Gli Stati Uniti non sono rientrati nell’elenco visto che il numero di casi confermati è aumentato durante la scorsa settimana e Donald Trump ha anche sospeso l’ingresso per tutti i viaggiatori provenienti dall’Ue. Anche Brasile e Russia e India sono esclusi dagli elenchi per gli stessi motivi. Mentre per la Cina la reciprocità è una condizione necessaria per entrare nella lista di viaggi sicuri che verrà comunque rivista ogni 14 giorni.
L’Italia sceglie la via della prudenza
L’Italia, per il momento, frena e sceglie la linea della prudenza imponendo, per i viaggiatori in arrivo dalle nazioni incluse nella lista stilata dal Consiglio Ue, le restrizioni già valide a proposito di quarantena. Nell’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza si può leggere che: “Restano in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai paesi extra-Schengen. La misura si applica nel nostro Paese anche ai cittadini di tutti i Paesi individuati dall’Ue”.