Non si ferma la protesta in piazza dei cittadini francesi contro la riforma delle pensioni voluta dal governo di Macron. Tanto che tornano a scendere in piazza a rivendicare i loro diritti. In tutto il Paese sono previste circa 250 manifestazioni.
La città di Parigi si presenta blindata. Questa è la 14esima mobilitazione voluta dai sindacati contro questo provvedimento così contestato.
La riforma delle pensioni è ciò che, negli ultimi mesi, ha suscitato malcontento in tutta la Francia. E i cittadini non sono stati lì a guardare, anzi: hanno fatto sentire la propria voce con manifestazioni in piazza e con proteste, pur di opporsi a questa decisione del Governo.
È prevista, infatti, ancora un’altra manifestazione e mobilitazione di piazza, la 14esima per la precisione, voluta dai sindacati proprio contro questo provvedimento così controverso. Manifestazioni e scioperi settoriali, il tutto per continuare a fare pressione sul Parlamento.
Oggi, infatti, sono attese circa 600mila persone in piazza per la nuova manifestazione, a due giorni dall’esame all’Assemblea nazionale del progetto di abrogazione della riforma, che è già stata promulgata lo scorso 15 aprile. La scorsa settimana, la Commissione Affari sociali dell’Assemblea nazionale ha svuotato il testo della riforma, riportandola in esame nuovamente in Parlamento.
Stando a quanto riferiscono i media francesi, questa è l’ultima tappa di una telenovela che sembra non avere fine. La manifestazione di oggi è l’ultima, prima del periodo estivo, voluta dai sindacati che vedono quasi impossibile, ormai, invertire la rotta di altre possibili decisioni. Il punto più controverso della riforma stessa è quello dell’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni.
Sono 31 i testi di attuazione che devono essere pubblicati entro il 1 settembre, in modo che la riforma delle pensioni possa entrare in vigore nei tempi previsti dallo stesso Governo. La manifestazione indetta oggi prevede, in tutto, 250 raduni nei quattro punti cardini dell’intero Paese e sono attese dalle 400 alle 600mila persone a livello nazionale, di cui 40 a 70 mila nella sola Parigi.
Dal canto suo, il ministero dell’Interno ha anticipato che, per i cortei di oggi, “vedranno la presenza di membri della sinistra più radicale dall’estero. Sono già stati presi 17 divieti amministrativi sul territorio, per impedire a queste persone di unirsi ai cortei e, se necessario, per facilitarne l’arresto” – scrive una nota emanata.
Dall’altro lato, però, sono anche previsti scioperi in vari settori, indetti sempre dai sindacati. Solo in quello dei trasporti non dovrebbero esserci problematiche alcune. Per il segretario generale della centrale sindacale “CGT”, Sophie Binet, la richiesta a tutti i cittadini è chiara: “Chiedo a tutti di scendere in piazza” – ha dichiarato.
Dal punto di vista politico, invece, tutti i leader della sinistra sono compatti sull’unica idea che la lotta e la protesta contro questa riforma non debbano essere abbandonate in alcun modo.
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