La spirale inflattiva in Giappone decelera a maggio al 3,2% su un anno: è quanto riportano i dati del governo, che conferma la politica monetaria accomodante.
Le stime degli analisti prevedevano un maggiore rallentamento del tasso inflattivo al 3,1% rispetto ai 3,4 punti percentuali del mese di aprile. Questa decelerazione dopo la fiammata è in linea con la politica ultra-accomodante adottata dalla banca centrale nipponica, che ha previsto una brusca frenata della corsa dei prezzi al consumo. Il dato rimane superiore all’obiettivo di due punti percentuali della banca centrale del Giappone per il quattordicesimo mese consecutivo. Secondo le valutazioni del ministro degli Affari a contribuire all’incremento delle quotazioni sono i rincari delle tariffe delle camere delle strutture alberghiere e dei contratti dei cellulari.
Il tasso inflattivo nipponico è rallentato ma meno di quanto atteso, a fronte di un incremento dei prezzi all’importazione. A maggio l’indice si è assestato al 3,2% contro i 3,1 punti percentuali previsti. I prezzi dei beni durevoli sono stati trainati dall’incremento delle tariffe delle camere degli hotel e dei prezzi dei contratti telefonici.
Oltre a questa fiammata di prezzi, sul versante opposto si sono registrate riduzioni delle bollette energetiche. I dati confermato che la Banca centrale nipponica possa revisionare al rialzo le proiezioni sull’indice dei prezzi al consumo nel prossimo report trimestrale del mese di luglio.
Rispetto alla Bce ed alla Federal Reserve che hanno risposto alla fiammata inflattiva adottando una politica monetaria restrittiva, la BoJ ha adottato una politica monetaria accomodante. La banca nipponica ha deciso di lasciare invariata la soglia di tolleranza nella fluttuazione dei rendimenti dei titoli obbligazionari statali nipponici a 10 anni, portandola dallo 0,25% allo 0,5%.
Ciò permette ai tassi di interesse di incrementare: si tratta di una strategia volta a calmierare alcuni costi. Questo aggiustamento deciso dalla BoJ punta a
“migliorare il funzionamento del mercato e incoraggiare una formazione più fluida dell’intera curva dei rendimenti, mantenendo allo stesso tempo condizioni finanziarie accomodanti”,
sottolinea la nota pubblicata dalla banca giapponese.
Dunque, la BoJ conferma nuovamente di sua volontà di implementare una politica monetaria ultra-accomodante, contrariamente alla politica restrittiva adottata in Occidente. Sul fronte del debito pubblico, la banca centrale nipponica ha annunciato che incrementerà drasticamente gli acquisti dei bond a 9.000 miliardi di yen al mese rispetto ai precedenti 7mila miliardi di yen.
Fino ad oggi le politiche adottate dalla BoJ hanno inibito allo yen di apprezzarsi nei confronti del dollaro statunitense. La banca centrale ha mantenuto un tasso di rendimento dei titoli statali decennali vicino allo zero, un massiccio allentamento quantitativo e tassi di interessi negativi. Alcune imprese giapponesi sembrano aver aumentato i salari per adeguarli al costo della vita. Se i rendimenti delle obbligazioni decennali cresceranno, anche lo yen dovrebbe apprezzarsi.
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