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In Irlanda è legge l’etichetta sanitaria sul vino: critiche anche dall’Italia

Il governo di Dublino ha annunciato la legge che prevede l’etichetta sanitaria per il vino in Irlanda. Critiche da 13 paesi, compresa l’Italia.

Etichetta sanitaria sulle bottiglie di vino in Irlanda – Nanopress.it

Stephen Donnelly, ministro irlandese alla Salute, ha convertito in legge il regolamento per l’etichetta sanitaria sugli alcolici, che porteranno le avvertenze sanitarie – come per quanto avviene ormai da anni per le sigarette -. Lo ha annunciato nelle scorse ore il governo di Dublino, che arrivo per primo in Europa su una questione che aveva creato dibattito negli ultimi mesi. Le reazioni arrivano dure, da 13 paesi, tra cui anche l’Italia, mentre il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha fatto sapere di aver preparato una reazione e parla di stigmatizzazione del vino. Contraria anche Coldiretti: “Norma distorsiva al commercio“.

Irlanda, l’etichetta sanitaria sull’alcol è legge

Diventa legge in Irlanda il provvedimento sulle etichette sanitarie applicate nelle bottiglie di alcolici, e dunque anche del vino. La decisione è stata presa dal ministero della sanità di Dublino con il recente annuncio arrivato da parte del ministro Stephen Donnelly. Si tratta del primo caso in Europa, dopo che negli ultimi mesi la questione aveva alimentato un aspro dibattito.

Oltre alle indicazioni sul prodotto riguardanti il contenuto calorico e i grammi di alcol, le etichette conterranno alcune avvertenze sul rischio del consumo di alcol durante la gravidanza, il rischio di malattie al fegato, i rischi tumorali, come per i pacchetti di sigarette. Una legge che ha scatenato aspre critiche da parte della politica italiana, e dalle associazioni del nostro Paese.

La legge entrerà in vigore per tre anni, in un periodo di transizione che andrà dal 22 maggio 2023 al 22 maggio 2026. Da parte di Dublino c’è stata grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto. Lo dimostrano le parole di Donnelly, che ha annunciato: “Sono lieto che sia il nostro paese il primo al mondo a compiere questo passo”. Una manovra che invece è stata accolta con scetticismo da alcuni paesi membri Ue, compresa l’Italia, che avrebbero parlato della legge come una barriera per gli scambi commerciali non giustificata ed eccessiva.

Ma le critiche non hanno fermato il via libera della Commissione europea, mentre il prossimo 21 giugno vi sarà un incontro del comitato per discutere delle “barriere tecniche al commercio”, con le associazioni europee che già nelle scorse settimane – tra produttori di vini e distillati – avevano presentato reclami alla Commissione, per infrazione nei confronti della procedura irlandese.

Calici di vino – Nanopress.it

Ad alzare la voce è la Società italiana di Medicina Ambientale, che parla direttamente di un “attacco al vino italiano”. Una battaglia, secondo il Sima nel commentare la legge varata da Dublino, che non avrebbe nulla di scientifico, e a conferma di tale tesi ci sono i dati scientifici. Il presidente della società chiosa: “Perché ci si concentra sui rischi legati al consumo di vino, mentre si nascondono ipocritamente sotto il tappeto le polveri sottili“. Un danno che porterebbe, secondo i dati, oltre 400mila morti ogni anno. L’invito di Alessandro Miani è quello, non di sottostimare i danni dell’alcol, ma di combatterli tramite il contrasto all’abuso da parte di giovanissimi, piuttosto che “attaccando la produzione vinicola italiana”.

Coldiretti dura sulla legge: “Norma discorsiva del commercio”

Secondo Coldiretti, la legge varata in Irlanda rappresenterebbe un pericoloso precedente per le produzioni di vino in Italia. Un pericolo per il record di esportazione di vino made in Italy, che lo scorso anno ha realizzato 7,9 miliardi.

L’associazione si augura inoltre che il tema possa essere discusso nelle sedi della World Trade Organization, dove il prossimo 21 giugno verranno esposte le obiezioni ufficiali dei paesi, tra cui anche gli Usa. Coldiretti che spera dunque nell’appoggio dell’Organizzazione mondiale del commercio, ed evidenzia il carattere presunto “distorsivo”.

La filiera di export di vino in Italia vale 14 miliardi di euro, e anche se l’Irlanda ha toccato nel 2022 appena 45 milioni di euro di commerci, la legge potrebbe fare secondo l’associazione da apripista per una crisi della filiera. La quale, continua il presidente Ettore Prandini, garantisce 1,3 milioni di posti di lavoro nel paese, e rappresenta la principale categoria di esportazione.

Prandini cita addirittura “l‘eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici“. Un tema che non si deve confondere secondo il presidente con il presunto consumo moderato e consapevole dei prodotti di qualità e di bassa gradazione: “E’ inappropriato assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei paesi nordici“.

Le reazioni dalla politica, Lollobrigida: “Stigmatizzazione del vino”

E la reazione da parte del nostro governo non è stata certo più soffice di quella dell’associazione Coldiretti. E’ stato il ministro del Made in Italy a parlare di “iniziativa basata su false informazioni” riferendosi alla legge irlandese. Adolfo Urso, intervenuto durante l’incontro di IT Food, network dell’agroalimentare italiano in Europa, Bruxelles in rappresentanza della Regione Veneto, parla al plurale, rappresentando l’esecutivo verosimilmente: “E’ un’iniziativa che noi non condividiamo assolutamente“.

Ma anche Antonio Tajani ha fatto sapere che secondo il suo ministero le informazioni “del loro bollino rosso” sulle bottiglie sarebbero fuorvianti e intaccherebbe la libera concorrenza del mercato. Poi il vicepremier sollecita la Commissione, sulla questione etichetta, parlando di un Irlanda che agirebbe in maniera autonoma e che va dunque rispettata, anche se non si condivide la scelta.

Francesco Lollobrigida, durante l’evento per la Giornata Mondiale della Biodiversità organizzato da Coldiretti a Roma, è stato invece più duro sull’argomento. Insieme a Tajani il ministro dell’Agricoltura vuole reagire alla manovra “per contrastare l’Irlanda”. Prendendo come alleate Spagna e Francia – altre grandi produttrici di vino – Lollobrigida spera di riuscire a fare breccia in Commissione, poi parla di “stigmatizzazione del vino”. “L’Irlanda, che non è produttrice di vino, crea così una turbativa all’interno del mercato. La sua azione è scorretta”.

Il ministro Francesco Lollobrigida – Nanopress.it

Facendo ancora leva sulla produzione di vino italiano, l’alfiere di Fratelli d’Italia invoca a una longevità del vino e prende la stessa strada del presidente di Coldiretti, citando i problemi di alcolismo irlandesi. “Sappiamo che l’Irlanda ha problemi di alcolismo e forse dovrebbero lavorare di più sull’informazione e sull’utilizzo corretto dell’alcol“.

Infomraizone sull’utilizzo dell’alcol che di fatto è alla base della legge irlandese. Come ha ripetutamente spiegato il ministro Stephen Donnelly, che ha fortemente voluto l’ingresso delle etichette sulle bottiglie di alcol proprio per combattere i danni causati dall’alcol, tramite l’informazione.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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