In Italia, la retribuzione media sta diminuendo, mentre l’inflazione incombe. Questo è quanto si evince dalla mappa delle retribuzioni dei dipendenti del settore privato stilata dal Geography Index dell’Osservatorio JobPricing.
Sono solo otto le regioni italiane che si attestano sopra la media nazionale, mentre le province sono 20 su 107 e già questo dovrebbe farci riflettere. Ecco chi occupa i primi e gli ultimi posti della lista.
L’inflazione continua a rappresentare un problema serissimo per l’Italia (e non solo). E, mentre il caro prezzi dell’energia incombe sempre di più alla luce dell’imminente inverno, la benzina continua a costituire una spesa più che ingente, le materie prime – che in quanto tali sono irrinunciabili e necessarie – costano sempre di più, gli stipendi restano fermi. All’aumento del costo della vita, in sostanza, non ha corrisposto un aumento dei salari, che avrebbero potuto compensare le perdite e rendere la vita molto più facile a tutti i cittadini.
Ma attenzione: ancora una volta parliamo di una disparità tra le Regioni italiane. E no, non esiste più un netto distacco tra Nord e Sud del Paese, com’era opinione comune fino a pochissimi anni fa: il Covid ci ha dimostrato che nelle crisi siamo tutti coinvolti e, oggi, i dati emersi ne sono un’ulteriore prova.
Le regioni in cui le buste paga sono alte, insomma, sono sì nella zona Settentrionale, ma sono solo due: Lombardia e Trentino-Alto Adige.
Il Geography Index dell’Osservatorio JobPricing ha stilato una mappa delle retribuzioni dei dipendenti del settore privato e i dati emersi sono tutt’altro che idilliaci. Sono solo otto le regioni che si trovano sopra la media nazionale, fermo restando che le rilevazioni risalgono al 2021, ma che a queste poi è stata aggiunto il confronto tra dinamica dei salari e dell’inflazione.
Al primo posto troviamo la Lombardia, dove la retribuzione globale annua (RGA) si attesta sui 32.191 euro, seguita dal Trentino con 31.501 euro e dal Lazio che chiude il podio con 31.016, che significa che qui gli stipendi sono superiori di quasi 1.200 euro rispetto alla media nazionale. Bypassando la parte al centro della classifica e giungendo direttamente verso il fondo, gli ultimissimi posti sono ricoperti rispettivamente da Basilicata, Calabria e Sicilia: la prima ha registrato un RGA di 25.317 euro, la seconda di 25.698 euro e la terza di 26.205 euro.
Ma cosa accade nel resto delle province italiane? Chiudono il podio, conquistando rispettivamente la medaglia d’argento e di bronzo Trieste e Bolzano. Buona la situazione anche a Terni (in cui la retribuzione globale annua si aggira intorno ai 28.056,00 euro, Brescia (in cui si attesta sui 29.715,00 euro) e Gorizia (con 29.500 euro). Sicuramente meno favorevole la situazione ad Avellino e Fermo, tanto per citare due esempi in cui i salari medi stanno diminuendo sempre di più.
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