La Libia da domenica scorsa è stata duramente colpita dal ciclone Daniel con una potenza che non si era mai vista in queste zone. A causa del maltempo, delle forti piogge torrenziali e dei forti venti sono crollate due dighe che hanno riversato un mare di acqua sulle città circostanti spazzando via interi quartieri.
Attualmente il numero dei morti è di 2080, ma è un numero destinato a salire visto che ci sono ancora migliaia di dispersi in tutta la Libia orientale, zona maggiormente colpita dalla tempesta. Le operazione di soccorso e di ricerca sono attive da domenica. L’Italia è pronta ad aiutare il popolo libico, al momento non risulta vi siano italiani in difficoltà.
Da domenica sera, 10 settembre 2023, la Libia è interessata da forte maltempo e dal passaggio del ciclone Daniel che sta provocando migliaia di morti e dispersi. Il numero dei morti ad oggi è di 2080 accertati ma ci sono ancora 1200 persone che risultano attualmente disperse.
Le piogge torrenziali che hanno interessato negli ultimi giorni la nazione libica hanno eliminato completamente intere aree residenziali, almeno è quello che è stato riportato dal governo dell’est che controlla tutta la zona Cirenaica.
Attualmente la situazione più grave è nella città di Derna che è stata quella più colpita dal ciclone e qui il primo ministro Ali al-Gatrani ha chiesto l’aiuto della comunità internazionale.
La città di Derna, a causa dei danni provocati dal maltempo, è impossibile da raggiungere via terra, si trova senza elettricità e comunicazioni ed è stata dichiarata “zona disastrata”.
Le forti piogge si sono abbattute anche sulle città di Marj, Misurata e Al Bayda con forti temporali e venti che hanno raggiunto anche i 180 chilometri l’ora.
Il ciclone Daniel è un ciclone considerato Tic, ossia Tropical like cyclon, ha già attraversato la Turchia, la Grecia e la Bulgaria. Anche in queste nazioni ha colpito con forza con piogge torrenziali che hanno provocato allagamenti e inondazioni.
Dalla zona del Mediterraneo si è poi spostato sulle coste del Nord Africa dove ha appunto colpito la Libia.
La maggior parte dei morti, che si sono registrati nella nazione libica, è stata causata dal crollo di due importanti dighe che si trovano nella della città di Derna. Il crollo è avvenuto contemporaneamente secondo quanto riportato da The Libya Observer sul suolo profilo X.
A causa del crollo di queste due dighe le strade sono state invase da più di 33 milioni di metri cubi d’acqua che hanno causato sconvolgenti inondazioni nelle città circostanti.
Per Osama Hammad, capo del governo dell’est, interi quartieri sono stati spazzati via nella città di Derna, qui le precipitazioni hanno superato i 400 millilitri ogni ora. Una soglia mai raggiunta e superata negli ultimi 40 anni.
Vista la gravità della situazione sono stati annunciati due giorni di stop sul lavoro per tutti ad eccezione dei servizi sanitari, di sicurezza e di emergenza.
Da quanto riportato da The Libya update 13 persone sono rimaste uccise nella città di Al-Bayda, la quarta più grande nella nazione libica. Secondo il direttore del centro medico principale della città di Bengasi le vittime nella zona saranno elevate.
Abdul Rahim Maziq, infatti, ha dichiarato infatti, che nella città ci sono un gran numero di persone scomparse dall’inondazione.
Altre sette persone sarebbero morte invece nella città di Sussah, tre di loro sarebbero donne. La città si trova a nord-est da Al-Bayda.
Richieste di aiuto e di soccorso arrivano da tante parti della Libia orientale, la zona colpita maggiormente da Daniel, e per questo le operazioni di soccorso sono ancora attive. Come le operazioni di ricerca e salvataggio che non si fermano da domenica scorsa.
La tempesta è arrivata a toccare anche la Cirenaica allagando intere aeree tra cui Bengasi e El Bayda, qui i venti hanno superato i 120 chilometri orari e le piogge sono state tra i 50 e i 250 millilitri di acqua, con tuoni e fulmini.
Il vento dovrebbe attenuarsi nelle prossime ore e la tempesta dovrebbe raggiungere presto il confine con un’altra nazione africana, l’Egitto.
Abdul Hamid Dbeibah, primo ministro che guida il Governo di unità nazionale, ha deciso di annunciare tre giorni di lutto nazionale.
La National Petroleum Company ha decretato lo stato di massima allerta e ha deciso di sospendere tutti i voli verso i siti di produzione, dove a causa del mal tempo l’attività è ridotta.
Secondo quanto riportato da Antonio Tajani, ministro degli Esteri, al momento non risulta che ci siano cittadini italiani coinvolti dal disastro. Nonostante questo l’Italia sta tenendo sotto controllo la situazione ed è in contatto con la Libia per valutare gli aiuti da inviare al popolo.
L’Ambasciata d’Italia sul luogo ha espresso il suo cordoglio per le vittime di Daniel sul suo canale ufficiale X e ha segnalato che per tutte le persone italiane che si trovano in difficoltà, in Libia, è stato attivato il numero di emergenza +218915766666.
Anche la Tunisia esprime le sue condoglianze e fa sapere di essere pronta a dare tutto l’aiuto necessario al popolo libico, lo ha ribadito il suo presidente Kais Saied sui social network.
Anche Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia si sta mobilitando per fornire risorse e aiuti ai libici. Così come anche Algeria, Egitto e Qatar sono pronte a sostenere e aiutare la nazione libica.
Le Nazioni Unite presenti sul suolo libico stanno controllando e monitorando la situazione sul territorio, hanno espresso con un messaggio le condoglianze alle famiglie delle vittime.
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