In Marocco è stato ucciso a coltellate un pensionato italiano di 76 anni che viveva da tempo vicino ad Agadir. In passato era stato preso di mira per una storia di presunta pedofilia, ma le indagini non avevano portato a nulla.
L’uomo è stato raggiunto da una banda organizzata all’interno della sua abitazione lo scorso giovedì, 11 maggio 2023, ed è qui che è stato aggredito con diverse coltellate sul corpo. Luciano Calzini, l’uomo di 76 anni, è morto alle prime ore di questa mattina, 13 maggio 2023, presso l’ospedale Hassan II che si trova ad Agadir.
Ucciso a coltellate Luciano Calzini, pensionato italiano che viveva in Marocco
Luciano Calzini era un uomo italiano di 76 anni, pensionato, che viveva da 20 anni in Marocco. L’uomo aveva scelto di vivere all’interno di un’abitazione che si trova sull’altura di Aourir e che ha la vista sulla baia di Taghazout, la spiaggia dei serfisti, vicino alla città di Agadir.
L’uomo nella giornata di giovedì, 11 maggio 2023, è stato raggiunto presso la sua abitazione da una banda organizzata che lo avrebbe aggredito e ucciso a coltellate.
Dalle notizie rilasciate dal consolato italiano presente nella città di Agadir, l’aggressione ha avuto inizio nell’appartamento dell’uomo, il gruppo organizzato ha costretto Luciano Calzini a spostarsi nelle vicinanze della sua abitazione ed è qui che è stato colpito da diverse coltellate.
L’uomo è stato accoltellato con un colpo alla schiena, uno alla gamba ed un altro all’addome. A seguito dell’aggressione il corpo agonizzante di Luciano Calzini è stato trovato da alcuni passanti che lo hanno soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale.
Luciano è morto alle prime ore di questa mattina, tra le 5 e le 6, presso l’ospedale Hassan II che si trova nella città di Agadir. È da subito scattata un’indagine che è ancora in corso.
Attualmente sull’omicidio sta indagando la Gendarmeria reale che, dalle prime informazioni trapelate, avrebbe già individuato alcuni sospetti.
È stato proprio grazie al loro lavoro che si è potuto capire già dalle prime indagini che si è trattato di una banda organizzata, grazie anche all’uso di un drone impiegato nell’inchiesta.
La casa della vittima a seguito della sua aggressione e del suo omicidio è stata messa a soqquadro. Ora la Gendarmeria reale dovrà non solo trovare i responsabili ma capire anche quali sono state le motivazioni che hanno portato all’aggressione e in seguito alla morte di Luciano Calzini.
L’accusa di pedofilia
Per Luciano Calzini questa non fu la prima aggressione subita in Marocco, l’uomo in passato era stato accusato e preso di mira dagli abitanti del villaggio per una presunta storia di pedofilia.
Nel 2021 era infatti stato accusato di aver molestato un minore della zona e ciò aveva suscitato la reazione degli abitanti del luogo e dell’intera regione.
A causa dell’accusa aveva ricevuto un agguato con sassi lanciati contro le sue finestre di casa. A seguito dell’accusa l’uomo era stato interrogato ma l’indagine era stata chiusa perché non c’era nulla di fatto.