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Il popolo di Internet non dimentica la storia d’Italia e in memoria di Giovanni Falcone, su Twitter la mattina del 23 maggio il trend topic più cliccato è #Capaci. Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta furono vittime di un attentato messo in atto da Cosa Nostra proprio il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, nel territorio comunale di Isola delle Femmine, a pochi chilometri da Palermo. E nella giornata di oggi celebrazioni in tutta Italia sono state organizzate per non dimenticare e per rendere omaggio alle vittime della mafia.
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Nell’attentato del 23 maggio 1992 persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha twittato:
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro #ionondimentico
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 23 Maggio 2015
Nella giornata di sabato 23 maggio celebrazioni in tutta Italia sono state organizzate per non dimenticare e per rendere omaggio alle vittime della mafia. In particolare a Palermo sono attesi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Senato Pietro Grasso che prendereanno parte, nell’Aula bunker del Carcere Ucciardone, alla cerimonia ‘Palermo chiama Italia. Riprendiamoci i nostri sogni’, promossa dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
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Non è questa l’Italia per cui è morto Falcone Igor Gelarda, dirigente nazionale Consap, nel giorno dell’anniversario della strage di Capaci lancia però un messaggio molto chiaro “Massimo rispetto per tutti coloro che parteciperanno con sincerità a manifestazioni e iniziative collegate alla commemorazione della strage di Capaci, che ha lasciato uno squarcio nei nostri cuori e nella storia della nostra Italia. Tuttavia dobbiamo essere onesti, almeno dentro di noi, almeno con noi stessi. Dobbiamo chiederci, e avere il coraggio di risponderci con sincerità, se l’Italia di oggi è quella per cui sono morti Falcone, Borsellino e i poliziotti delle scorte.
Un terzo degli appalti pubblici truccati, migliaia di evasori fiscali totali, calcio gestito dalla criminalità organizzata, campioni di irregolarità ambientali, centinaia di migliaia di lavoratori irregolari, con una disoccupazione giovanile al 40%, un sistema fiscale asfissiante – solo per fare qualche esempio! – prosegue Gelarda – Io ritengo di no, che questa Italia in cui la legalità fa notizia, e la lotta alla criminalità ha perso mezzi e uomini, non sia quella che sognavano questi due grandi palermitani e i loro angeli custodi. Allora preferiamo non partecipare a nessuna iniziativa, e ricordare nel silenzio dei nostri cuori e della nostra Fede questi martiri, i nostri morti, senza unirci a passerelle mediatiche“, conclude.
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