Presto in Parlamento approderà una nuova legge realizzata dalla maggioranza per contrastare il femminicidio, che negli ultimi mesi è diventato un fenomeno sempre più frequente e diffuso su tutta Italia. Sono 74 le donne uccise da gennaio a agosto 2023 che sono rimaste vittime di femminicidio.
A parlare di questa nuova legge è stata la ministra Eugenia Roccella in un’intervista a Sky TG24 in cui ha spiegato che la nuova norma prevede non solo misure cautelari più rigide e tempi più brevi d’azione ma anche prevenzione, si partirà infatti dalle scuole. Per la ministra è importante ribadire un concetto fondamentale ossia la libertà delle donne.
In preparazione una nuova norma contro il femminicidio
Eugenia Roccella, ministra della Famiglia ha rilasciato un’intervista a Sky TG24 in cui ha affermato che il Governo sta lavorando ad una legge per contrastare il femminicidio in Italia, un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più.
In Italia sono 74 le donne che sono state vittime di femminicidio da gennaio 2023 ad agosto 2023, ed è un numero che purtroppo non si è arrestato, sono sempre più frequenti i casi che si riscontrano sul territorio nazionale.
La ministra ha spiegato che in Italia ci sono le leggi ma c’è una o più “smagliature” dal punto di vista applicativo, quindi l’esecutivo sta andando ad intervenire proprio sulla prevenzione.
Secondo la Roccella per combattere il femminicidio è necessario intervenire su diversi livelli e per questo si inizierà dalle scuole, proprio per questo è in contatto con il ministro Valditara.
Eugenia Roccella ha affermato che è necessario ribadire la libertà delle donne proprio oggi che per la prima volta nella storia italiana abbiamo alla guida un governo guidato da un presidente del Consiglio donna, Giorgia Meloni.
La nuova norma prevede un rafforzamento delle misure cautelari da quello più semplice che è l’ammonimento che può istituirlo il questore alla decisione di disporre il braccialetto elettronico, fino al divieto di frequentare i luoghi abituali della vittima.
L’obiettivo è quello di mettere misure in campo che possano allontanare l’uomo violento dalla sua vittima andando così ad interrompere il ciclo di violenza che si è instaurato nel tempo.
Secondo la ministra ci sono anche dei piccoli gesti che si verificano tra le mura domestiche che non andrebbero sottovalutati ma anzi combattuti per tempo e in modo netto.
Tempi più rapidi nella valutazione del rischio
La Ministra Roccella ha poi affermato che su un particolare punto si sta muovendo il Governo, ossia i tempi. Hanno infatti chiesto alla magistratura tempi più rapidi nella valutazione del rischio perché una vittima non può attendere mesi.
Con questa nuova norma il procuratore ha tempo un mese per poter decidere se è il caso specifico di ricorrere ad una o più misure cautelari oppure no.
Questa nuova norma arriva anche dopo le pressioni che l’Italia ha ricevuto dall’Europa, dove più volte hanno fatto presente che sono troppo lunghi i tempi di azione.
Presto perciò la nuova norma verrà presentata in Parlamento e dovrà ricevere l’approvazione di Camera e Senato, dopo di che sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e diventerà effettiva a tutti gli effetti.