Tra di loro anche il vescovo comboniano di Rumbek, l’italiano monsignor Carlassare che vive in Sudan del Sud da oltre 15 anni.
Il Papa arriverà domani per una visita di tre giorni che in molti sperano riporti unità nel Paese.
Non hanno temuto la fatica, né le intemperie 60 tra giovani pellegrini e leader spirituali che hanno percorso a piedi un tragitto lungo 400 chilometri in nove giorni di cammino per incontrare Papa Francesco. A raccontarlo è l’agenzia di stampa francese AFP.
Tra di loro anche una ragazza di venti anni che ha spiegato come il tragitto sia terminato oggi a Juba, la capitale del Sudan del Sud, dopo un cammino partito dalla città sudsudanese di Rumbek. Ai piedi ha indossato solo dei sandali, tutto per poter vedere il Pontefice in visita in Congo e in Sudan del Sud nel corso del suo viaggio apostolico.
“Stiamo camminando per la pace. Quando raggiungeremo Juba, daremo il benvenuto al Papa. Sono molto emozionata di vederlo”, aveva raccontato Hanah Zachariah all’AFP. Il convoglio di pellegrini durante il viaggio ha sventolato bandiere e cantato inneggiando all’unità in un Paese martoriato da anni di guerra civile.
Il Pontefice arriverà domani e rimarrà per tre giorni, dopo aver trascorso due giorni nella Repubblica democratica del Congo. La sua visita è la prima di un Papa da quando il Sud Sudan, a maggioranza cristiana, si è reso indipendente nel 2011 dal Sudan, invece a maggioranza musulmana. Nel corso della sua giovane storia, il nuovo Stato ha subìto una terribile distruzione a seguito di cinque anni di guerra che ha causato la morte di 380mila persone.
Il viaggio di Francesco è per molti un segno di speranza affinché il Papa possa trasmettere e ristabilire unità e fratellanza all’intera nazione. Molti cittadini si stanno recando, come i pellegrini, nella città di Juba per ascoltare dal vivo il messaggio del Pontefice.
“Quando abbiamo iniziato il viaggio è stato difficile. Alcuni avevano vesciche sui piedi, ma la motivazione ci ha spinto a continuare”, ha raccontato all’agenzia John Sebit, un pastore 26enne che ha percorso la strada in ciabatte insieme al gruppo della giovane Hanah Zachariah.
“Non cammini da solo”, ha detto il vescovo italiano di Rumbek, padre Carlassare, che vive da oltre 15 anni in Sudan del Sud e è stato colpito da colpi di arma da fuoco più volte nel 2021 nella sua casa, subito dopo la nomina a vescovo. Anche lui ha preso parte al lungo viaggio dal 25 gennaio, ammettendo di avere male ai piedi. Il cammino è stato un potente atto di solidarietà, ha poi dichiarato.
Ogni giorno i pellegrini sono partiti prima dell’alba per evitare l’eccessivo caldo della stagione secca. Ogni sera poi hanno dormito nelle tende disposte nelle aule delle scuole lungo la via. E quando la distanza era troppa da percorre in un solo giorni, alcuni veicoli li hanno aiutati, anche attraverso un medico a bordo che ha curato crampi e ferite. Il messaggio che il gruppo ha tentato di trasferire è stato quello di essere uniti in un solo popolo in pace.
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