In Treatment, la serie che ha portato la psicanalisi sul piccolo schermo, torna il 25 marzo con un cast rinnovato per la sua terza e ultima stagione. Andrà in onda ogni sabato, con cinque nuovi episodi in esclusiva su Sky Atlantic HD a partire dalle 21.15. Accanto a Sergio Castellitto (Giovanni Mari), i nuovi personaggi interpretati da Margherita Buy (Rita), Domenico Diele (Padre Riccardo), Giulia Michelini (Bianca), Giovanna Mezzogiorno, che interpreterà Adele, la nuova psicoanalista da cui andrà in terapia lo stesso Mari, e Brenno Placido (Luca).
In Treatment è ‘essenzialmente la storia del terapista, i dubbi di chi non ha più fiducia in quello che fa. E il dubbio non può durare all’infinito’.
IN TREATMENT: LA PSICOANALISI ALLO SPECCHIO
Dopo decine e decine di serie televisive sulle più orribili e spaventose patologie del corpo umano, dirette live dai pronto soccorso dei migliori ospedali americani, dopo 8 stagioni del miglior diagnosta del pianeta, Dott. House, e 13 di Grey’s Anatomy, finalmente tornano in televisione quei dialoghi, quelle confessioni e quei pianti e rimpianti, che sinora sono sempre rimasti segretamente custoditi tra le quattro mura dello studio di uno psicanalista. I telespettatori potranno confrontarsi e magari riconoscersi nelle ossessioni, nelle paure e nelle compulsioni dei protagonisti.
Giovanni Mari (Castellitto) è il nodo focale di In Treatment: è lo psicoanalista che riprende in mano la sua professione, dopo un periodo di riflessione trascorso in barca. Incredibilmente, in un gioco quasi perverso della mente, ogni volta che si trova ad analizzare un paziente sente crescere prepotentemente dentro di sé un nuovo interrogativo sulla sua stessa esistenza.
La psicanalisi sembra sdoppiarsi e riposizionarsi su più piani paralleli. Come in un quadro di Picasso, il paziente con le sue difficoltà si racconta allo psicoanalista, che di riflesso si ritrova a interrogarsi su se stesso. Psicoanalista e paziente, in una catena di montaggio immaginaria, scrutano dentro di sé, alla ricerca di una risposta, che per ognuno sarà differente.
I casi della terza stagione interrogano dunque Mari sulla sua identità, la sua vocazione e soprattutto sull’autenticità delle sue scelte. Il divorzio è ormai alle spalle, ma ciò che continua ad attanagliare l’anima di Mari è la paura di essere come il padre e ripeterne gli errori. Il suo è autentico terrore che prende persino forma nella convinzione di essere, come il padre, affetto dal morbo di Parkinson. Un classico caso di ipocondria, la paura di essere malati quando non lo si è: una patologia della mente, assolutamente attuale nella nostra società.
IN TREATMENT: I PERSONAGGI E LE LORO MALATTIE DELL’ANIMA
Lo psicoanalista Mari incontra in ogni seduta un paziente differente (protagonista di una puntata), e ogni volta fa da specchio e si specchia nel suo interlocutore.
In questa stagione, per la prima volta, nel suo studio e nella sua vita, fa ingresso la fede: Riccardo (Domenico Diele) è un sacerdote che non riesce a comprendere le ragioni della sua crisi. Nelle sedute con lui, lo psicoanalista si trova costretto a un confronto intimo e intenso sul rapporto tra verità religiosa e verità terapeutica.
Luca (Brenno Placido), un giovane omosessuale cresciuto da genitori adottivi, che vive con grandi difficoltà interiori, spinge Mari a riflettere sulla domanda: qual è il limite tra l’essere genitore e l’essere terapeuta?
Bianca (Giulia Michelini) è una giovane donna che soffre di una delle patologie più frequenti della nostra epoca: gli attacchi di panico. Questi episodi improvvisi di paura incontenibile, che si sviluppano senza una ragione apparente, portano anche a gravi reazioni fisiche. Gli attacchi di panico fanno percepire al soggetto che viene colpito la paura della morte imminente. Una paziente per certi versi difficile per Mari, il quale sarà costretto a trovare una forma di comunicazione alternativa, distante dalle pratiche della terapia tradizionale, per poterla aiutare.
Rita (Margherita Buy) è un’attrice in crisi con una sorella, Patrizia, malata terminale. Sceglie di andare in analisi per via della sua scarsissima autostima e di un senso di colpa dilaniante e costante che la porta a denigrare tutto quello che fa. L’autostima è legata alle convinzioni di base che abbiamo in merito a noi stessi e quando è particolarmente bassa scivola sovente nella depressione, un disturbo dell’umore estremamente diffuso nella società odierna.
E poi c’è Adele (Giovanna Mezzogiorno), la nuova e giovane terapeuta di Giovanni Mari. Lo stesso Mari, infatti, a un certo punto, sveste i panni di psicoanalista per indossare quelli di paziente e riflettere sugli innumerevoli quesiti che attanagliano la sua mente. Un rapporto burrascoso all’inizio, che poi sa trovare il giusto equilibrio.
‘In Treatment non finirà mai, perché sarà come avere a disposizione 105 pagine di un grande libro che hai letto e di cui puoi sempre rileggere anche solo qualche pagina, scoprendo nuove sfumature che non avevi notato prima’. Parola di Castellitto.
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