Non si arresta la violenza in Ucraina: un bombardamento russo a Dnipro ha causato la morte di una bambina e il ferimento di altre 22 persone. I missili sarebbero caduti in una zona residenziale, causando oltre alla morte della piccola di appena 2 anni, anche il ferimento di più di 20 concittadini. Tra loro, anche altri 5 bambini, 3 dei quali sarebbero in gravi condizioni. A riferire la notizia, le autorità locali ucraine. Intanto il presidente Zelensky conferma la controffensiva per recuperare i territori occupati dai russi, intervistato dal Wall Street Journal.
Un bombardamento che non ha lasciato speranze ai civili di Dnipro, in Ucraina, cittadina colpita nella notte dal raid delle forze russe. I missili hanno colpito degli edifici residenziali di due piani, provocandone il collasso nel quale sono rimaste imprigionate diverse persone. Sfortunatamente, a farne le spese è stata una bimba di soli 2 anni, rimasta uccisa, mentre altri 22 civili, tra cui 5 bambini, sono rimasti feriti gravemente. Il conflitto tra Russia e Ucraina continua quindi ad inasprirsi sempre più, e il presidente Zelensky, parlando al Wall Street Journal, ha confermato l’inizio della controffensiva ucraina, per recuperare i territori occupati dalle milizie russe. Intanto cresce la preoccupazione per l’escalation del conflitto, che ora vede anche alcuni territori della Russia, in particolare Belgorod, al confine, iniziare ad essere presi di mira dai missili della controparte.
Ucraina, bombardamenti su Dnipro: muore una bambina di 2 anni e vengono ferite altre 22 persone tra cui 3 bambini in gravi condizioni. Zelensky conferma l’inizio della controffensiva per recuperare i territori occupati dai russi
Terribile bombardamento, quello avvenuto stanotte a Dnipro, già colpita da attacchi missilistici tre settimane fa. Ad essere distrutti, due edifici residenziali a due piani. I missili hanno causato la morte di una bambina di soli 2 anni, mentre altre 22 persone sono rimaste ferite: tra di esse, anche dei minori, alcuni dei quali verserebbero in gravi condizioni.
A riferirlo sono fonti locali nella persona di Serhiy Lysak, capo dell’amministrazione militare di Dnipropetrovsk: “Due edifici a due piani, tra i quali è stato colpito un razzo nemico, sono stati parzialmente distrutti. Anche 10 case private, un’auto, un negozio e gasdotti sono stati danneggiati”.
L’escalation del conflitto non pare placarsi, e continuano anche gli attacchi in terra russa, con Belgorod, cittadina al confine con l’Ucraina, in cui, stando alle parole del governatore della zona, sarebbero rimaste uccise due persone a seguito di attacchi militari.
Nel frattempo, Volodymyr Zelensky, intervistato dal Wall Street Journal, conferma l’intenzione di iniziare al più presto la controffensiva per liberare i territori ucraini occupati dalle milizie russe: “Crediamo con forza che avremo successo. Non so quanto ci vorrà, per essere onesti può andare in molti modi, completamente diversi. Ma ce la faremo e siamo pronti” ha dichiarato il presidente.
Una situazione che preoccupa non poco non solo l’Unione Europea, ma anche Paesi come la Cina, come ha sottolineato l’inviato speciale sulla crisi russa-ucraina cinese Li Hui, che ha parlato di un rischio di escalation molto elevato.
Guerra Russia-Ucraina, parla uno dei “falchi” di Kiev: “Putin è il diavolo”
Intanto, arrivano anche le parole di Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, considerato uno dei “falchi” di Kiev, raggiunto dal Corriere della Sera. L’uomo non ha lasciato adito a dubbi su ciò che è il volere del suo Paese e su come intende muoversi nei prossimi giorni o settimane.
“Noi non diamo appuntamenti al nemico. Noi siamo pronti, ma agiremo nel momento migliore. La strategia: liberare i territori occupati e tornare ai confini del 1991. La tattica si aggiusta di volta in volta” ha dichiarato al quotidiano di Via Solferino.
“Dal 24 febbraio del 2022 ad oggi è cambiato tutto. La maggior parte del mondo ha capito che la Russia non ha il secondo esercito del pianeta e ha un presidente che ordina di uccidere i bambini. Vinceremo e lo porteremo a un tribunale per crimini di guerra” ha quindi aggiunto Danilov al Corriere della Sera.
Infine, ha escluso ogni possibilità di trattativa con la Russia, paragonando Putin a Satana: “So che ci sono politici italiani che continuano a dialogare col diavolo Putin. In Italia avete anche la strana posizione della Chiesa. Che Chiesa è quella che preferisce gli assassini di bambini? – si è domandato l’uomo – Se la Chiesa ritiene giusto accettare le condizioni di Satana, allora capisco, ma non credo”. Noi non vogliamo il russifascismo perché abbiamo imparato la lezione della storia. Non dovete spingerci o insistere. Devono ritirarsi e basta. Questa è casa nostra”.