Nel mese di agosto, 27 persone sono morte dopo aver contratto il coronavirus sul luogo di lavoro. La maggioranza dei casi (otto su dieci) arriva dal Nord Italia, mentre ad essere più colpiti sono gli uomini e l’età media dei decessi tra i lavoratori maschi è di 59 anni.
Inail, morti sul lavoro con coronavirus
Restano alti i casi di contagio da coronavirus sul posto di lavoro: l’Inail ha registrato in totale 52.209 positivi “con un’incidenza del 19,4% rispetto al totale dei contagiati nazionali”. I morti sono in totale 303, con un incremento di 27 unità nel solo mese di agosto: la causa è la contrazione del coronavirus sul posto di lavoro.
I casi mortali sono concentrati principalmente tra gli uomini (83,8%) e le fasce d’età sono quelle comprese tra i 50-64 anni (69,3%) e gli over 64 (19,8%). L’età media dei deceduti è di 59 anni. Prendendo in considerazione il totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’Inail, invece, emerge come il 71,3% dei lavoratori contagiati siano donne, e l’età media scenda a 47 anni.
Geografia dei contagi e dei morti
Per quanto riguarda, invece, la posizione geografica dei contagi e dei decessi per Covid sul lavoro, occorre descrivere un’incidenza maggiore del virus nel Nord Italia. Infatti, le denunce professionali arrivano per il 56,1% dei casi dal Nord-Ovest e per il 24,2% dal Nord-Est. Seguono il Centro (11,9%), il Sud (5,7%) e le Isole (2,1%). Per quanto riguarda i casi di contagio che portano alla morte, invece, notiamo un trend molto simile: il Nord-Ovest rispetto al totale registra il 56,4% dei morti, mentre il Sud, con il 16,2% dei decessi, precede il Nord-Est (13,2%), il Centro (12,2%) e le Isole (2,0%).
Infine, la Regione che si colloca al primo posto per numero di morti dopo aver contratto il Covid-19 sul luogo di lavoro è la Lombardia, con oltre un terzo dei casi denunciati (36,0%) e il 42,6% dei decessi. Le province più colpite sono Milano (11,0%), Torino (7,9%), Brescia (5,5%) e Bergamo (4,7%).
Dove si registrano le infezioni
Un altro parametro di analisi proposto dall’Inail è la descrizione dei luoghi di lavoro in cui sono stati registrati il maggior numero di casi di contagio e di morte con coronavirus. In particolare, il 71,2% delle infezioni denunciate e il 23,3% dei casi mortali si concentrano nel settore della Sanità e assistenza sociale. Seguono i comparti di vigilanza, pulizia, call center, il settore manifatturiero e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.
Tuttavia, il dato positivo è la diminuzione dei casi di contagio registrata dopo la ripresa delle attività produttive. Il dato è passato, infatti, dal 71,6% del periodo marzo-maggio al 56% di giugno-agosto.