Inail, scende il numero dei decessi sul lavoro rispetto al 2022

Secondo i dati riportati dall’Inail è sceso il numero dei morti sul lavoro nei primi sette mesi dell’anno. Un calo del 1,8% rispetto al 2022, da gennaio a luglio i morti sul lavoro sono stati 559.

Uomo caduto da impalcatura e soccorso
Uomo caduto da impalcatura e soccorso – Nanopress.it

Sono in calo anche le denunce di infortunio sul lavoro, con un calo di più 21,9% rispetto al 2022, sicuramente a pesare è l’eliminazione delle denunce per Covid che da questo 2023 non rientrano più nelle statistiche.

Secondo i dati Inail sono in calo i decessi sul lavoro nel 2023

Inail ha recentemente pubblicato un aggiornamento sui dati che riguardano decessi e infortuni sul lavoro.

Da quanto si evince dal report le denunce di morti sul lavoro che sono state presentate da gennaio 2023 a luglio 2023 sono 559, registrando un calo del 1,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, in cui casi registrati erano stati di 569.

Di questi 559, 430 sono casi che si sono registrati sul luogo di lavoro, mentre gli altri sono invece quelli che si sono registrati in itinere, ossia nel tragitto casa lavoro.  Questi dati fanno registrare una media di 80 decessi ogni mese.

Il settore industria e servizi risulta ancora essere quello più rischioso, è qui che sono stati registrati il maggior numero di decessi, con ben 484 vittime. Sebbene rispetto al 2022 il numero delle vittime sul lavoro sia diminuito, c’è un cambiamento importante nelle modalità dei decessi.

È infatti diminuito il numero delle morti ad itinere, registrando un calo del 17,8% ed è invece aumentato il numero dei decessi sul luogo di lavoro con un aumento del 4,4%.

La maggior parte dei decessi è avvenuto nella regione Lombardia, dove ne sono stati segnalati 74. La Lombardia è seguita poi dal Veneto con 40 decessi, il Lazio subito dopo con 36 decessi, Campania e Piemonte entrambe con 33 decessi, Emilia Romagna ne ha registrati 31.

In Puglia ne sono stati registrati 29, mentre in Sicilia 26, in Toscana 21, nella regione d’Abbruzzo 16, seguita dalle Marche con 14, dall’Umbria e dalla Calabria con 13 decessi. In Friuli Venezia Giulia sono invece stati registrati 12 decessi, e in Trentino Alto Adige e in Liguria ne sono stati registrati 11.

In Sardegna ce ne sono stati 10, mentre in Basilicata ce ne sono stati 5, le ultime regioni sono Valle d’Aosta e Molise dove sono stati registrati un decesso in ciascuna delle due regioni.

Nonostante questi numeri a livello nazionale le stime sono ben diverse, infatti le regioni che si stima sulla media nazionale siano quelle ritenute zone rosse ossia quelle in cui si registra un’incidenza maggiore di deceduti sul luogo di lavoro sono Umbria, Basilicata, Abruzzo e Calabria.

Ad esempio la Lombardia e il Lazio che sono quelle che hanno registrato un maggior numero di morti, rispettivamente primo e terzo posto con il maggior numero di decessi fino ad oggi, rientrano nella zona gialla.

Mentre il Veneto che si trova al secondo posto per numero di decessi è considerato zona arancione. La fascia di età maggiormente colpita dai decessi sul luogo del lavoro è quella che va dai 55 ai 64 anni.

Ragazza con caviglia fasciata
Ragazza con caviglia fasciata – Nanopress.it

Scendono anche le denunce per gli infortuni sul lavoro

In calo anche le denunce di infortunio sul lavoro che sempre nei primi sette mesi dell’anno sono state 344 897 in questo 2023, un calo del 21,9% rispetto al 2022 in cui se ne registrarono 441 451.

A pesare sicuramente sul calo di questo numero è sicuramente l’eliminazione degli infortuni legati al Covid che sono stati eliminati dalle statistiche del 2023.

A registrare il numero maggiore di denunce per infortunio è il settore dell’Attività Manifatturiere che registra ben oltre le 42mila denunce.

Segue poi il reparto Costruzioni che registra 18 727 denunce, il settore Trasporto e Magazzinaggio che ne registra 17 905, il settore Commercio con 17 303 denunce di infortunio e infine il settore Sanità dove sono state 16 389 le denunce presentate.

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