I ricercatori hanno fatto una inaspettata scoperta in Italia, una nuova specie animale finora sconosciuta alla scienza. Ecco qual è.
Nel mondo della scienza, la scoperta di una nuova specie è sempre un evento importante. E a Trento, al MUSE, i ricercatori hanno fatto una scoperta davvero straordinaria. Una nuova specie di lumaca è stata identificata, la Barkeriella museensis, che ha catturato l’attenzione degli esperti grazie alle sue caratteristiche molto particolari.
L’eccezionale scoperta è avvenuta all’interno della serra del MUSE, un luogo straordinario che riproduce fedelmente l’ambiente di una foresta pluviale su 600 mq di vetro e acciaio. Qui vivono numerosi esemplari di piante e animali, che i ricercatori studiano per approfondire la conoscenza della fauna e della flora del nostro pianeta.
Al suo interno possiamo trovare le specie più svariate di pesci, insetti, anfibi, molluschi gasteropodi e uccelli. Si tratta di un vero e proprio laboratorio vivente dove i ricercatori studiano continuamente. Proprio durante un campionamento, è stata scoperta questa nuova bizzarra specie di lumaca lunga soltanto 2 cm.
Il nuovo esemplare fa parte della famiglia Rathouisiidae. L’unicità di questa scoperta sta inizialmente nel fatto che le lumache di questa famiglia vengono generalmente dall’Australia e dall’Asia orientale. In più, l’esemplare ritrovato non era mai stato scoperto in alcun paese.
La nuova specie è stata ribattezzata Barkeriella museensis. Perché questo nome? La parte iniziale è un tributo a Gary Barker, malacologo neozelandese, rinomato esperto nel campo delle lumache. “Museensis”, invece, si riferisce al luogo in cui i ricercatori hanno fatto la scoperta, il MUSE di Trento appunto.
Non è ancora chiaro da dove venga la lumaca, ma i ricercatori ritengono che provenga dai territori tipici della sua famiglia d’origine, cioè Australia e Asia orientale. Com’è arrivata in Italia? Anche questo è difficile da stabilire, ma si pensa che sia arrivata con il trasferimento di terriccio o in qualche pianta esotica portati nella serra.
Il curatore del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena , Andrea Benocci, ha commentato la scoperta. Sebbene non sia la prima volta che i ricercatori scoprono specie aliene, questa scoperta è davvero speciale perché la lumachina ha delle caratteristiche molto particolari. Primo fra tutti, il suo apparato riproduttivo.
A quanto pare, è costituito da 3 condotti per lo scambio dei gameti che si aprono separatamente. La scoperta ha suscitato grande interesse tra gli esperti, perché è la prima volta che si riscontra una simile caratteristica in un mollusco terrestre.
La scoperta della Barkeriella museensis dimostra ancora una volta l’importanza del lavoro dei ricercatori nei musei di storia naturale e nei parchi naturali, che contribuiscono in modo significativo alla conoscenza della biodiversità del nostro pianeta.
La serra del MUSE di Trento è un vero e proprio laboratorio vivente, dove si possono studiare in profondità le specie più svariate, offrendo una visione sempre più completa dell’ecosistema globale.
La scoperta di questa nuova specie di lumaca rappresenta un ulteriore passo avanti nella conoscenza della fauna mondiale e offre importanti spunti di riflessione sulla conservazione delle specie animali e vegetali.
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