Sarà un’opera di Giacomo Puccini a dare il via, con l’inaugurazione del Teatro alla Scala 2016, alla nuova stagione scaligera: il 7 dicembre, infatti, andrà in scena Madama Butterfly nella versione originale pucciniana rappresentata, per la prima volta, il 17 febbraio del 1904. L’opera, diretta da Riccardo Chailly, per la regia di Alvis Hermanis, sarà trasmessa in esclusiva su Rai 1, a quarant’anni di distanza dall’Otello di Verdi che, il 7 dicembre del ’76, con la direzione di Carlos Kleiber e la regia di Franco Zeffirelli, portò per la prima volta sugli schermi televisivi l’inaugurazione del celebre, e più importante, teatro d’Italia.
E’ considerato uno degli eventi più importanti dell’anno, l’inaugurazione del Teatro alla Scala di Milano che il 7 dicembre 2016 vedrà il debutto della Madama Butterfly nella sua versione originale, quella che Puccini scrisse a suo tempo appositamente per il teatro milanese. Dopo oltre trent’anni un’opera del maestro toscano torna ad aprire la stagione teatrale scaligera, con la direzione di Riccardo Chailly e con un cast internazionale d’eccezione: dal baritono spagnolo Carlos Alvarez nei panni di Sharpless, al tenore statunitense Bryan Hymel in quelli di Pinkerton, mentre ad interpretare il ruolo di Cio-Cio-San e di Suzuky ci saranno, rispettivamente, il soprano uruguayano Maria José Siri e la voce, mezzosoprano, della bresciana Annalisa Stroppa.
Dopo il Fidelio di Beethoven nel 2014 e la Giovanna D’Arco di Verdi, dunque, sarà la Madama Butterfly di Puccini ad inaugurare il Teatro alla Scala di Milano. Un’inaugurazione che prosegue l’intento dello stesso teatro di riportare le opere pucciniane alle originali intenzioni dell’autore, considerando che la ‘tragedia giapponese’ dedicata, a suo tempo, alla regina d’Italia Elena di Montenegro, sarà la stessa che, nel lontano 1904 segnò uno dei fiaschi più clamorosi della storia dell’opera italiana.
La tragedia, infatti, nonostante la bravura degli interpreti e la direzione, ineccepibile, del maestro Cleofonte Campanini, fu un insuccesso totale, cosa peraltro inspiegabile dato il modo trionfale con cui fu accolta durante le repliche successive. In realtà Puccini, convinto di un complotto ai danni di una delle sue opere migliori, apportò ben poche modifiche alla versione milanese del 1904, snellendo leggermente alcuni parti per rendere l’azione più scorrevole e continuativa.
Madama Butterfly, l’opera in breve
Giacomo Puccini prese spunto per la Madama Butterfly dopo aver assistito, nel 1900 a Londra, alla tragedia di David Belasco (che portava lo stesso titolo), tratta a sua volta da un racconto di fine Ottocento firmato John Luther Long. La storia, assai tragica, è quella (in due atti, secondo la stesura originale) della giovanissima guesha Cho Cho-san che si unisce in matrimonio ad un certo Pinkerton, ufficiale della marina statunitense, che accetta di sposarla più per vanità che per amore vero e proprio. L’abbandona, infatti, poco dopo e mentre lui fa ritorno in patria, lei continua ad aspettarlo fiduciosa e innamorata. Tre anni dopo, saputo del bimbo che, nel frattempo, è nato da quell’unione, Pinkerton ritorna in Giappone per prendere il piccolo e portarlo con sé. Insieme a lui c’è la moglie, una giovane americana che ha sposato in patria. Ferita e disillusa Batterfly decide, così, di scomparire dal mondo e come nella più classica delle tragedie pone drammaticamente fine alla sua infelice esistenza…
Madama Batterfly, nella versione milanese del 1904, dunque, inaugurerà la prossima stagione del Teatro alla Scala, ‘un modo, ha commentato il maestro Chailly, per concedere un riscatto a Puccini, per quel fiasco davvero immeritato’.
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