Alcuni uomini nordafricani incassavano l’assegno del Reddito di Cittadinanza impropriamente. Le indagini della Guardia di Finanza.
Si parla di un danno da 456 mila euro per le casse dello Stato italiano. È questo il risultato dell’indagine della Guardia di Finanza di Milano, la quale ha scoperto l’ennesimo caso di persone che incassano l’assegno del Reddito di Cittadinanza senza averne diritto.
I colpevoli sono ben 39 persone di origini nordafricane. Questi ultimi continuavano a percepire il Reddito di Cittadinanza nonostante non ne avessero diritto. I militari sono riusciti a giungere sulle loro tracce attraverso un’indagine iniziata grazie a controlli sulla circolazione di capitali al confine, in particolare presso l’aeroporto di Milano.
Nello specifico, a destare i sospetti sono stati episodi quasi identici che si sono ripetuti spesso nell’ultimo periodo. Si parla di cittadini di origini nordafricane che si spostavano portando con sé grandi somme di denaro, rigorosamente in contanti. Il denaro era nascosto in zaini, valigie, o più semplicemente addosso.
Da lì il fermo da parte dei finanzieri, i quali hanno scoperto che si trattava di persone che percepivano il Reddito di Cittadinanza. Quando interrogati sulla necessità di portare con sé tutto quel denaro contante, e soprattutto da dove fosse venuto, gli uomini non hanno risposto. Il che ha destato non pochi sospetti negli uomini della Guardia di Finanza.
A curare le indagini è stata la Procura di Milano, la quale ha verificato con l’assistenza della Guardia di Finanza la validità delle domande dei cittadini in questione. Nella totalità dei casi è risultato che i moduli per richiedere l’Rdc erano falsi, così come i documenti utilizzati e le dichiarazioni incluse.
Dichiarazioni false, come quelle che si riferivano al numero di persone che compongono il nucleo familiare, ma anche al loro reddito. In più, cosa ancora più assurda, tra questi percettori illeciti del Reddito di Cittadinanza alcuni erano proprietari di immobili in affitto, avevano attività commerciali o peggio, usavano beni intestati ai defunti.
Il risultato è un danno importante per le casse dello Stato italiano, che arriva fino a 456 mila euro. Danno presto riparato, visto che la pronta risoluzione delle indagini ha fatto in modo che le autorità di competenza potessero bloccare nell’immediato l’erogazione del Reddito di Cittadinanza a queste persone, cosa che ha permesso all’Erario di risparmiare ben 120 mila euro.
Le regole alla base del funzionamento del Reddito di Cittadinanza sono radicalmente cambiate a partire dal 29 dicembre 2022, con la Legge di bilancio 2023. Il primo dei cambiamenti sostanziali riguarda i 7 mesi al massimo durante i quali coloro che possono lavorare riceveranno l’Rdc.
Questo porterà a risparmiare, almeno nel 2023, ben 950 milioni di euro. Comunque, già a partire da settembre dovrebbero entrare in vigore delle misure alternative che permetteranno a chi non rientra più nei nuovi requisiti di percepire un sostegno o comunque un aiuto. Si tratta, nello specifico, dell’Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro.
L’obiettivo, quindi, è quello di sfoltire il più possibile la platea di percettori superflui del Reddito di Cittadinanza, contrastando allo stesso tempo episodi illeciti come quello descritto in apertura.
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