Continua a salire il numero delle vittime migranti che vengono trovati morti nei boschi greci che negli ultimi giorni sono stati interessati dagli incendi. Secondo quanto riportato dalle autorità il numero è di 26 persone tra di loro ci sono anche due bambini. Le autorità indagano sulla possibilità che siano persone entrate illegalmente nel Paese dal momento che non ci sono state denunce di persone scomparse. I corpi sono stati ritrovati tutti carbonizzati.
18 di loro erano nella foresta di Dadia-Lefkimi-Soufli, gli altri otto invece sono stati trovati nella foresta di Evros, una delle regioni maggiormente interessate dal fenomeno dell’immigrazione. È da qui infatti che siriani e asiatici arrivano in Europa. Le autorità e i soccorritori al momento sono ancora in operazione non solo per trovare altre eventuali vittime ma per domare gli altri incendi e focolai che si stanno sviluppando non solo a Alessandropoli, città maggiormente colpita, ma anche in altre città.
Sale a 26 il numero delle vittime, migranti, che sono morti nei roghi che stanno devastando la Grecia in questi ultimi giorni.
18 dei cadaveri sono stati rinvenuti nella foresta di Dadia-Lefkimi- Soufli tra di loro c’erano i corpi carbonizzati anche di due bambini. Tutte le vittime in questa zona erano di sesso maschile.
Le vittime sono state trovate all’interno della foresta sparse in gruppi da due o tre persone probabilmente colte dalle fiamme nel tentativo di scappare dall’incendio.
Visto che i corpi sono carbonizzati e non avevano con sé alcun documento che permetta di identificarli, e dal momento che non ci sono state denunce di scomparse l’ipotesi più accreditata è che tutte le vittime siano persone entrate nel Paese illegalmente.
Altri otto corpi sempre bruciati sono stati trovati a Lefkimmi nella zona invece che si trova vicino alla foresta di Evros. Anche loro sono stati colti dalle fiamme mentre cercavano di fuggire dall’incendio.
La regione di Evros è una delle rotte principali scelte dai migranti siriani e asiatici per arrivare, attraversando la Turchia, all’Unione Europea grazie alla presenza del fiume Evors.
Da quanto riportato dall’Osservatorio nazionale di Atene nella nazione greca negli ultimi tre giorni sono bruciati più di 400mila ettari.
Gli incendi che stanno destando maggiore preoccupazione sono quelli che si stanno registrando nella città di Alessandropoli, ma diversi focolai si sono accesi anche in altre città tra cui Rodopi e Aspropyrgos che si trovano nell’Attica Occidentale.
Altri focolai sono invece nati nella regione della Beozia una situazione che ormai è fuori da ogni controllo, le fiamme sono infatti difficili da domare.
In tutte le zone interessate dalle fiamme e in particolare nella città di Alessandropoli da sono state inviate notifiche di evacuazione a partire dalla giornata di ieri, i messaggi arrivano direttamente sui cellulari dei cittadini presenti nella zona.
In tanto in tutta la zona e le zone interessate dagli incendi proseguono le ricerche e le operazioni di soccorso al fine di mettere in salvo chi si trova in difficoltà.
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