Le autorità hanno arrestato 79 piromani colpevoli di aver causato gli incendi in Grecia, che in queste ore continuano a mietere vittime.
Non accenna a placarsi l’emergenza incendi in Grecia, che combatte con i roghi ormai da settimane. Roghi che continuano a mietere vittime, 20 solo questa settimana, oltre che danneggiare l’ambiente e le proprietà. Secondo gli ultimi sviluppi, le autorità hanno catturato e arrestato ben 79 piromani complici di questa grave situazione. Ad annunciarlo, il ministro della Protezione civile Kikilias.
Vassilis Kikilias, ministro della Protezione civile greca, ha anche fatto sapere che i piromani hanno messo in atto nuovi tentativi di appiccare incendi a nord ovest della capitale, sul monte Parnitha. Non si ferma quindi l’emergenza, neanche davanti alla scia di sangue che questi eventi stanno portando con loro.
Solo questa settimana gli incendi hanno ucciso almeno 20 persone, ma i roghi in Grecia proseguono ormai da luglio scorso. Chi si rende responsabile di tutto questo, ha affermato Kikilias in una conferenza televisiva al riguardo, “sta commettendo un crimine contro il Paese”.
La Grecia è tornata a bruciare venerdì scorso, e stavolta la situazione è critica specialmente nell’area Nord Est del Paese. Tra le giornate di mercoledì e giovedì, infatti, uno degli incendi ha colpito le foreste della catena montuosa che si trova a nord di Atene, il Parnete, minacciando la capitale.
Il vento ha alimentato le fiamme durante la notte, e così il rogo ha raggiunto un comune che fa parte dell’area metropolitana di Atene, Agia Paraskevi. Alle 3 di notte circa – ora italiana- è stato lanciato l’allarme anche nei comuni vicini. Si tratta di Panorama, Voskiza e Thrakomakedones, ai cui residenti è stato chiesto di essere pronti ad evacuare.
E questi sono solo pochi esempi della tensione che si respira in Grecia, con più di 300 incendi nell’ultima settimana. Tra questi, almeno 200 si sono intensificati tra martedì e mercoledì scorso, principalmente nella regione di Evros, a nord-est. La situazione è critica anche a nord di Atene, nel parco nazionale del Parnete.
La paura non riguarda solo le foreste in fiamme e le abitazioni, ma anche le persone. Solo martedì sono stati 18 i corpi carbonizzati trovati nella foresta di Dadia, a nord di Alessandropoli. Tra questi, due erano bambini, e l’ipotesi più accreditata è che si trattasse di migranti irregolari.
Il giorno prima, invece, altri due corpi, uno nell’area di Evros e l’altro nella zona centrale del Paese. Quella stessa notte, le autorità hanno evacuato l’ospedale di Alessandropoli in via precauzionale. Per questo, si è deciso il trasferimento di circa 70 persone su un traghetto trasformato in via eccezionale in ospedale.
A detta del ministro Kikilias, durante l’estate 2023 in Grecia si sono registrate le condizioni meteo peggiori da quando è possibile raccogliere dati riguardo al potenziale rischio di incendi. In questi mesi estivi, infatti, le condizioni ideali per la formazione ed espansione di incendi si sono verificate molto spesso, tra forti venti, ondate di calore e siccità.
Basti pensare che, a partire da gennaio 2023, in diverse zone del Paese gli esperti hanno previsto un livello di rischio 5, quello più grave, per ben 7 volte, la metà rispetto al 2021. E, non a caso, a luglio era già scattata l’emergenza a causa di numerosi e vasti incendi in diverse isole greche. Emergenza che aveva portato il ministro per la Protezione civile Mitarakis a dare le dimissioni.
Certo, gli incendi estivi in Grecia non sono una novità, poiché il clima del Paese in questo periodo è particolarmente secco e caldo, facilitando la diffusione dei roghi. C’è da dire, tuttavia, che queste condizioni già favorevoli alla formazione di incendi si sono sicuramente aggravate, nel corso degli anni, a causa dell’operato dell’uomo e del riscaldamento globale, rendendo la situazione davvero difficile da gestire e contenere.
Questo soprattutto a detta dei gruppi ambientalisti del Paese, che accusano il primo ministro Mitsotakis, in carica dal 2019 e riconfermato a giugno, di non impegnarsi a dovere nella gestione del rischio incendi, investendo ben poco sia nella preparazione dei Vigili del Fuoco che nell’acquisto di un equipaggiamento adeguato.
Il Governo greco, tuttavia, prosegue le indagini per appurare la natura potenzialmente dolosa di questi incendi. La procura dell’Areopago, infatti, ha avviato un caso al riguardo, poiché si ipotizza che dietro i roghi che stanno devastando la Grecia ci sia l’operato di un’organizzazione criminale. E l’arresto dei 79 piromani potrebbe esserne la conferma.
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