Fiamme, e ancora fiamme, un fumo nero, alto e denso che sta ammorbando non solo un’area geografica, ma l’intero pianeta: gli incendi in Indonesia che ininterrottamente da luglio stanno devastando le foreste della zona, hanno trasformato il Paese nel primo inquinatore al mondo, superando anche Usa e Cina. A rivelarlo è un’indagine di Bloomberg, secondo cui le emissioni di CO2 avvenute ogni giorno in Indonesia dalla scorsa estate, sono state superiori a quelle cinesi per almeno 14 giorni negli ultimi due mesi, e per 47 giorni a quelle americane negli ultimi due mesi e mezzo. Due Paesi, Usa e Cina, considerati fino ad oggi i maggiori responsabili dell’inquinamento dell’aria.
I numeri diffusi dall’indagine di Bloomberg lasciano pochi dubbi sul disastro che sta avvenendo in Indonesia, e d’altronde già un report della World Resource Institute aveva affermato che un solo anno di incendi dolosi in Indonesia producono 761 milioni di tonnellate di CO2, l’equivalente all’incirca delle emissioni annue di due grandi Paesi europei come Germania e Regno Unito. La causa di questi incendi è la sfrenata corsa alla realizzazione di piantagioni palme da olio, una merce richiestissima dal’industria internazionale del settore alimentare, e lo stesso vale per la produzione di legna da carta: gli interessi economici dietro a questi business fanno gola a molti, e pochi accorgimenti sono stati messi finora in campo per arginare il disboscamento e il consumo di suolo.
Nelle foreste indonesiane, distrutte negli ultimi mesi da circa 117mila focolai dolosi, a bruciare principalmente è la torba, ovvero i resti vegetali presenti nel terreno e che contengono 60 miliardi di tonnellate di carbonio, sei volte di più delle emissioni annuali da combustibili fossili di tutto il Pianeta: si calcola che nella sola giornata del 14 ottobre, la CO2 prodotta dagli incendi abbia raggiunto il picco record di 61 milioni di tonnellate. Una situazione insostenibile, che vede a maggior ragione colpevole il governo indonesiano, che si era impegnato a ridurre le sue emissioni del 29 per cento entro il 2030. Le emissioni giornaliere sono salite a 23 milioni di tonnellate nel mese di ottobre 2015, con i media internazionali che finora si sono occupati ben poco del dramma che sta avvenendo in Indonesia, un dramma che riguarda noi tutti, e non solo la popolazione locale.
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