Ieri sera c’è stato un violento incendio all’aeroporto di Catania, la situazione è rientrata ma le indagini proseguono e si pensa al dolo.
È stata aperta un’inchiesta per accertare la natura delle fiamme partite da un box di noleggio per automobili e gli inquirenti non escludono che abbiano avuto inizio in modo volontario, in questo caso bisognerà capire di chi è la responsabilità. La riapertura sarà graduale ma comunque anticipata rispetto alle previsioni iniziali, alcuni voli infatti sono ricominciati e al momento siamo a due ogni ora.
Sta riaprendo gradualmente l’aeroporto di Catania dopo l’incendio che nella serata di ieri lo ha colpito. Fortunatamente non ci sono stati feriti ma la magistratura ha aperto un’inchiesta per capire le cause del rogo e non si esclude che sia stato di natura dolosa.
La Procura ha spiegato la situazione in una nota del procuratore Carmelo Zuccaro, il quale ha detto che al momento è difficile capire come sia nato l’incendio ed è presto per avanzare ipotesi poiché ancora si attende la prima relazione sul caso.
“Faremo accertamenti come sempre, anche su interventi e prevenzione, senza lasciare nulla al caso”. Intanto la buona notizia è che a dispetto delle peggiori previsioni, fatte inizialmente, lo scalo sta riaprendo con circa due voli ogni ora e via via saranno incrementati.
La parola d’ordine è sicurezza, fondamentale per tutti coloro che utilizzano l’aeroporto siciliano come luogo di arrivo o partenza ma anche per i dipendenti. Per questo, le prime aree a riaprire sono state quelle dove il pericolo di nuovi focolai è stato scongiurato. Fra queste, il Terminal C, il primo a tornare in funzione dopo il vertice fra il Prefetto, la SAC che gestisce la struttura e l’Enac.
Si parlava in un primo momento di 48 ore di chiusura, notizia trapelata dopo aver domato il fuoco, in modo da poter effettuare una bonifica completa dell’area interessata. Però l’infrastruttura di volo e altre zone aeroportuali non sono state toccate dal rogo e quindi possono riprendere il ritmo, anche se con cautela.
L’Enac intanto ha informato i passeggeri a contattare le compagnie aeree per verificare se il proprio volo è operativo ed eventualmente le soluzioni alternative per raggiungere le destinazioni.
L’incendio è divampato ieri sera, interessando il piano inferiore e i Terminal delle partenze situati nella parte centrale della struttura. Come dicevamo, l’aeroporto di Catania non è stato coinvolto al 100% ma comunque la situazione era molto pericolosa perché il fumo denso ha avvolto tutti gli ambienti.
Intorno all’una di notte le fiamme sono state domate e dal rapporto dei pompieri è emerso che lo scalo sarebbe rimasto chiuso almeno fino a mercoledì. Invece la situazione è migliorata ma sono state ore di paura e sebbene non ci siano stati feriti, molti sono stati gli intossicati trasportati in ospedale.
Ignare le cause precise, sappiamo solo che dalla prima ricognizione delle squadre investigative dei pompieri, è emerso che l’origine sarebbe in uno die box riservati alle compagnie di noleggio auto.
Ora l’attenzione è sull’impianto di condizionamento, che a causa di un malfunzionamento potrebbe aver causato un cortocircuito.
Fortunatamente i danni nella struttura sono stati marginali, a confermarlo è stato l’amministratore delegato della SAC, Nico Torrisi:
“Solo una piccola parte dell’aeroporto è stata colpita ma stiamo lavorando per ripristinarla e speriamo di riaprirla al più presto”.
Sono quasi 120mila i passeggeri coinvolti nello stop dell’aeroporto che tratta 91 destinazioni in totale, di cui circa un quarto italiane.
Dopo aver messo in sicurezza la zona e averla bonificata completamente, la priorità sarà quella di garantire meno disagi possibili a coloro che già hanno subito danneggiamenti. Al momento per esempio si lavora per organizzare i voli colpiti, da altri aeroporti siciliani o calabresi nella speranza di arrecare meno disagi.
Torrisi ha dato queste informazioni ma ci ha tenuto anche a smentire le false notizie che girano sui social, riguardanti presunti ritardi negli interventi:
“la procedura di emergenza è stata eseguita alla perfezione, con rapidità ed efficacia. l’intervento ha circoscritto il fuoco in poco tempo e non ci sono stati problemi di salute gravi oltre alle intossicazioni”.
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