Ci vorranno mesi per stilare il bilancio ufficiale dell’incendio nel grattacielo Grenfell Tower a Londra, mentre la polizia ha confermato che la causa è stata il malfunzionamento di un vecchio frigorifero. Nove i morti accertati, almeno 79 i dispersi. Nessuna speranza ormai che siano vivi, così come nel caso dei due italiani, Gloria Trevisan e Marco Gottardi. Drammatiche le testimonianze: «Lanciavano i figli dalle finestre, gridando salvate i miei bambini», il racconto di una donna alla Bbc. Infuriano le polemiche sulla mancata sicurezza, visto che bastavano meno di 6mila euro per evitare la tragedia. E parla l’uomo il cui frigorifero ha scatenato l’incendio.
Fiona McCormack, responsabile dei detective della Metropolitan Police di Londra, il 23 giugno ha comunicato in modo ufficiale che la causa dell’incendio al grattacielo è stata il malfunzionamento di un frigorifero. Inoltre le piastrelle e gli isolamenti del palazzo non hanno superato i test di sicurezza, tanto che la polizia sta considerando il reato di strage.
Per quanto riguarda le vittime, la poliziotta ha confermato che quelle accertate sono nove, e che i dispersi sono almeno 79. Ci vorranno mesi per recuperare i corpi, e non è detto che si potrà effettuare il riconoscimento.
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Quella della Grenfell Tower è per molti una tragedia annunciata se, come riportano molti testimoni, non ha funzionato il sistema di allarme, c’era una sola scala antincendio e le istruzioni per l’evacuazione erano sbagliate. In particolare era stato il Grenfell Action Group, il comitato di cittadini della zona, ad aver denunciato da tempo le carenze delle norme di sicurezza, a partire da quelle anti incendio. Sul blog del gruppo si elencano i tanti post dedicati proprio all’argomento. “Tutti i nostri avvertimenti sono stati inascoltati, avevamo predetto che una catastrofe era inevitabile ed era solo questione di tempo“, si legge nel post.
Sempre più dure le polemiche sulla mancanza della sicurezza. Con poco meno di 6mila euro si sarebbe potuta evitare la tragedia, mettendo al sicuro il palazzone. Il Times di Londra riferisce che all’impresa edile che ha lavorato su una ristrutturazione da 10 milioni sarebbero bastate 5mila sterline (5700 euro) in più, per ricoprire il grattacielo con un rivestimento ignifugo. I corpi delle vittime, che probabilmente non potranno ricevere, per ovvi motivi, nemmeno una sepoltura, evidentemente valevano meno di 6mila euro.
Un frigorifero rotto è stato la causa del rogo alla Grenfell Tower. «Sono disperato, conoscevo così tanti di quelli che sono morti nell’incendio», ha confessato il tassista etiope che viveva nell’appartamento da cui è partito l’incendio. «Non riesce a perdonarsi per quanto accaduto ma sa che non poteva fare altro. È sollevato solo dall’essere riuscito ad avvertire i suoi vicini», raccontano gli amici di Behailu Kebede, 44 anni.
Due i dispersi italiani nell’incendio al grattacielo di Londra. Si tratta di Gloria Trevisan e Marco Gottardi, 27 anni e veneti entrambi. Si erano laureati da poco in architettura a Venezia e si erano trasferiti a Londra tre mesi fa, trovando lavoro presso due studi prestigiosi. «Siamo stati al telefono con i ragazzi sino all’ultimo istante», ha raccontato il papà di Marco al Corriere. Il figlio «cercava di minimizzare, penso facesse così per tranquillizzare Gloria e anche mia moglie. Continuava a garantirci che i soccorsi stavano arrivando e che la situazione si poteva risolvere». Alle 4.07 «c’è stato l’ultimo drammatico contatto». Ancor più drammatica la testimonianza della mamma di Gloria, che ha raccontato di come la figlia le abbia dato l’addio quando aveva capito di non avere speranze: «Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me». «Non ci sono motivi per sperare siano vivi», ammette il legale della famiglia.
L’incendio è divampato nella notte di martedì, avvolgendo la torre Grenfell in Latimer Road, a North Kensington, quartiere a ovest di Londra. Le fiamme sono divampate in tutti i 27 piani. Incessante il lavoro dei vigili del fuoco, sia per il tentativo di placare le fiamme, sia per l’evacuazione degli inquilini. I residenti della Grenfell Tower, palazzone degli anni 70, sono circa 500, per 120 appartamenti. Non si conosce il numero dei presenti all’interno del palazzo durante il rogo ma, come spiega la Bbc, «un numero non piccolo di persone» è ancora da rintracciare.
Drammatiche le testimonianze raccolte dai media inglesi, come quella in tempo reale su Twitter di una inquilina in fuga. O quella della mamma che si è fatta 21 piani di scale, tra fuoco e fumo, insieme a sei figli. Accorgendosi solo al piano terra di averne persi due. Gli stessi pompieri raccontano di non essersi mai trovati in una situazione del genere.
«Lanciavano i figli dalle finestre, gridando salvate i miei bambini», il racconto straziante di una donna alla Bbc. Ecco altre testimonianze dell’incendio nel grattacielo di Londra. «Sento grida d’aiuto mentre le fiamme divampano», ha scritto su Twitter un residente di un palazzo vicino. È stato spaventoso, molto brutto, non ho mai visto nulla di simile, è proprio un incendio enorme», ha raccontato un altro testimone. «Sono state le grida della gente a salvarmi, non l’allarme anti-incendio, che non ha funzionato», attacca uno dei residenti della Grenfell Tower sentiti dalla Bbc.
«C’era gente che gridava, aiutatemi, aiutatemi, ma dietro di loro vedevi le fiamme che arrivavano. Non ce l’hanno fatta», dice Salem. Drammatico il racconto di un altro testimone. Anche lui ha visto gente buttarsi dalla finestra e genitori lanciare giù i propri figli sperando che si salvassero.
I media inglesi raccontano come già nel 2013 si sarebbe sfiorato un grosso incendio alla Grenfell Tower. Il comitato dei cittadini più volte aveva lanciato l’allarme per le carenze sulla sicurezza. «I residenti hanno vissuto un periodo terrificante di sovratensioni che in seguito si è capito erano provocate da cablaggi difettosi», scrive il Guardian.
Il Telegraph ha invece ipotizzato le cause dell’incendio alla Grenfell Tower. Cinque le ipotesi, secondo il quotidiano britannico: una fuga di gas, un frigo rotto, problemi agli impianti elettrici, il rivestimento in zinco della palazzina e la mancanza di uscite di sicurezza.
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