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L’ultimo bilancio ufficiale degli incendi in Grecia è di 79 vittime accertate, i feriti sono almeno 550 feriti, tra cui 16 bimbi in gravi condizioni. I vigili del fuoco stanno tentando ancora di domare roghi aiutati dal forte vento e generati dall’unione di diversi focolai che da ore stanno devastando la Grecia, mettendola in ginocchio. Tanto che è stato lanciato lo stato di emergenza dopo che la pineta che circonda Atene è stata distrutta dalle fiamme. La ridente località di Mati non esiste più, è stata completamente incenerita. I testimoni di questa che è a tutti gli effetti una tragedia, hanno raccontato momenti di panico tra le persone che hanno provato a sfuggire a una sorte drammatica. Alcuni hanno provato a scappare verso il mare, diversi corpi sono stati ritrovati privi di vita abbracciati sulla spiaggia, altri, bloccati dalle scogliere, sono stati costretti a tornare indietro, faccia a faccia con le fiamme. Sono morti in 79. Purtroppo non si tratta di un bilancio definitivo, dal momento che un centinaio di pompieri continuano a portare avanti le ricerche nella zona balneare sulla costa est dell’Attica, che da lunedì sera è attraversata dalle fiamme.
I soccorritori impegnati per ore nel tentativo di salvare qualche ferito, hanno trovato due corpi carbonizzati di due donne abbracciate ai loro bambini, mamme morte nel tentativo impossibile di salvare i loro bimbi.
A fornire il bilancio ufficiale delle vittime è stata la portavoce dei vigili del fuoco, Stavroula Maliri, che mano a mano che passano le ore dà l’aggiornamento della triste conta, rivedendo al rialzo il precedente bilancio.
Tuttavia non si tratta di un bilancio definitivo, precisa la portavoce, dal momento che un centinaio di pompieri continuano a portare avanti le ricerche nella zona balneare sulla costa est dell’Attica, che da lunedì sera è attraversata dalle fiamme.
Il governo parla inoltre di oltre 500 feriti, tra cui 16 bambini; 11 adulti sono in condizioni gravi. Cinque dei morti sono deceduti in mare, dove le ricerche proseguono.
L’identificazione delle vittime si preannuncia lunga, anche perché la zona colpita è molto frequentata anche da turisti stranieri. E infatti ci sono anche una donna polacca e il figlio fra le persone morte negli incendi in Grecia. Lo riferiscono le autorità della Polonia, senza però fornire altri dettagli. Dalla Farnesina arriva la notizia che al momento non ci sono italiani irreperibili
Circa 715 persone sono state evacuate via mare fino a Rafina.
[didascalia fornitore=”ansa”]La zona più interessata dai roghi[/didascalia
Particolarmente colpita dai roghi è stata la stazione balneare di Mati, che si trova a circa 40 chilometri a est di Atene, dove sono state trovate 26 persone carbonizzate abbracciate a gruppi, “in un ultimo tentativo di proteggersi”, ha raccontato uno dei soccorritori, Vassilis Andriopoulos. Altre vittime sono morte all’interno delle loro case o nelle automobili.
A Mati hanno dominato i venti forti, con picchi a oltre 100 chilometri orari, che hanno “provocato un avanzamento sorprendente delle fiamme nel tessuto urbano”, ha spiegato la portavoce dei pompieri, Stavroula Maliri. “Mati non esiste più”, dichiara il sindaco di Rafina, Evangélos Bournous, facendo il conteggio di “oltre mille edifici e 300 macchine” danneggiate, le cui carcasse bruciano ancora.
Al momento, hanno riferito i pompieri, ci sono ancora tre incendi in corso nella regione dell’Attica, ma altri roghi minacciano anche altre zone del Paese, in particolare a Corinto, nel Peloponneso e nell’isola di Creta. A rendere difficile il lavoro dei vigili del fuoco è il forte vento che alimenta le fiamme. Per fronteggiare la drammatica situazione sono in partenza 2 Canadair italiani nell’ambito del Meccanismo Europeo di protezione civile.
Se è vero che i roghi sono divampati mentre un’ondata di caldo si abbatteva sul Paese, con temperature fino a 40 gradi, è vero anche che le cause degli incendi non sono chiare. La procura della Corte suprema greca ha aperto un’indagine e il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos, ha sottolineato che “15 incendi sono partiti simultaneamente su tre fronti diversi” in Attica, quindi si pensa che dietro al disastro ci possa essere stata la mano dell’uomo. Alcuni media greci ipotizzano che piromani abbiano volutamente appiccato le fiamme in zone molto distanti tra loro con l’obiettivo di saccheggiare le case o per motivi di speculazione edilizia.
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