Inchiesta Qatar: il compagno di Eva Kailī, Francesco Giorgi, avrebbe confessato e riferito che gestiva i contanti all’interno dell’organizzazione.
Francesco Giorgi, compagno di Eva Kailī, avrebbe confessato ed esplicitato il suo ruolo nel Qatargate, che ha portato allo sviluppo dell’inchiesta sul caso di corruzione che si è sviluppato all’interno del Parlamento europeo. L’uomo, secondo quanto riportano i media, si occupava della gestione del contante per un’organizzazione, di cui facevano uso Doha e Marocco, al fine di interferire negli affari europei. Ecco cosa è emerso, nelle ultime ore, in merito alla vicenda.
Francesco Giorgi, assistente parlamentare e compagno dell’eurodeputata greca Eva Kailī, ha fornito la propria confessione in merito al caso di corruzione che si è sviluppato all’interno del Parlamento europeo. Lo rivelano Le Soir, Knack e La Repubblica, che si basano sugli atti giudiziari relativi a quello che è stato definito Qatargate.
L’uomo è stato il primo ad essere arrestato venerdì scorso nell’ambito dell’operazione anticorruzione, coordinata dal giudice Michel Claise.
Il compagno del vicepresidente del Parlamento Europeo avrebbe ammesso, dunque, davanti alla polizia e al cospetto dei giudici, di aver fatto parte di un’organizzazione, dietro la quale ci sarebbero Marocco e Qatar, che aveva come obiettivo quello di interferire negli affari europei.
Ricordiamo che mercoledì è stato confermato il mandato di cattura nei confronti di Francesco Giorgi, così come quello messo in atto per la vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kailī e verso altri due imputati coinvolti in questo caso, Pier Antonio Panzeri e Nicolo Figa-Talamanca (sotto braccialetto elettronico).
Secondo Giorgi, Pier Antonio Panzeri, ex eurodeputato italiano, sarebbe a capo di questa organizzazione. Il ruolo di Giorgi era quello di gestire la cassa, secondo le sue dichiarazioni.
L’assistente parlamentare ha anche affermato di sospettare che due eurodeputati socialisti (gruppo S&D) abbiano ricevuto denaro da questa organizzazione: Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella, anche se negano qualsiasi coinvolgimento in tal senso, affermando di non aver ricevuto soldi.
Quanto a Marie Arena, Giorgi avrebbe riferito di non sapere nulla sull’europarlamentare belga.
Secondo i documenti che Le Soir e La Repubblica hanno consultato, Antonio Panzeri, l’eurodeputato S&D Andrea Cozzolino e Francesco Giorgi erano in contatto con la DGED (Direzione Generale per gli Studi e la Documentazione, Servizio di intelligence estero del Marocco) e con Abderrahim Atmoun, Ambasciatore di Marocco alla Polonia.
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