L’Asaps, Associazione sostenitori della polizia stradale, ha diffuso i dati delle vittime di incidenti stradali nel weekend in questo anno.
Sono allarmanti, parliamo di circa 600 vittime da gennaio fino ad ora. Le regioni con più sinistri mortali sono il Lazio che rappresenta un quinto del totale, specialmente a Roma, poi seguono la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna e la Campania.
Tramite i propri Osservatori, l’Asaps, ovvero l’Associazione dei sostenitori della polizia stradale, ha diffuso in queste ore un dato allarmante che riguarda gli incidenti stradali mortali avvenuti in Italia nei weekend del 2023.
Ci sono stata 600 vittime della strada e si tratta di un dato destinato a salire calcolando che l’anno è solo a metà del suo corso. La situazione più allarmante è stata registrata nel Lazio, dove nei finesettimana hanno perso la vita fino a oggi 37 persone, fra cui 20 solo a Roma. Questi numeri costituiscono un quinto del dato totale.
Se prendiamo in considerazione solo il mese di giugno, possiamo vedere che ci sono stati un centinaio di morti ma il tristissimo record è quello del mese di maggio, precisamente nell’ultimo finesettimana, in cui sono stati registrati 43 morti, di cui 24 motociclisti.
Anche l’ultimo finesettimana di giugno, che è terminato praticamente da poche ore, la situazione non è migliore, infatti in 34 hanno perso la vita sulle nostra strade e sebbene luglio sia iniziato ieri, già 25 sono state le vittime sulla strada, compresi pedoni e addirittura una persona in carrozzina elettrica. Il dato è aggiornato alle 14 di ieri.
Lazio e Lombardia le regioni più colpite da questo fenomeno che in realtà non è riconducibile a una sola causa, come ben sappiamo infatti basta un piccolo errore di distrazione per far succedere l’inevitabile ma anche uno stato alterato in cui troppo spesso ci si mette alla guida dopo una notte brava.
Anche in Veneto ed Emilia Romagna i dati non sono rassicuranti, infatti ci sono stati 20 morti ciascuna dall’inizio dell’anno, lo stesso dato solo di Roma, che a sua volta è quasi la metà delle morti totali della regione, ovvero 37. Poi andando avanti con la classifica c’è la Campania con 18 decessi.
Se invece ci focalizziamo sull’ultimo weekend, quello a cavallo fra giugno e luglio, il primato è di Lazio e Campania con quattro decessi ognuna, poi c’è la Toscana con 3 morti, l’Emilia Romagna, le Marche, la Puglia e la Sardegna con 2 ciascuna. A seguire la Liguria, il Veneto, la Basilicata, il Trentino Alto Adige, la Calabria e la Sicilia con una vittima a testa.
Una vera scia di sangue che non risparmia nessuno e viene costantemente monitorata da chi si dedica a questo settore, come appunto l’Asaps che disseminati sul territorio nazionale ha diversi Osservatori. Molte le vittime anche nelle categorie fragili, infatti non sono solo gli automobilisti a perdere la vita nei weekend ma anche altri utenti della strada come pedoni e ciclisti, categorie considerate fragili e più a rischio.
Dall’inizio dell’anno a oggi ha perso la vita quasi 200 pedoni ed è un dato molto brutto ma purtroppo solo parziale perché non tiene conto dei feriti che successivamente perdono la vita negli ospedali a causa delle conseguenze riportate. Nessun luogo risulta essere più al sicuro per queste persone, comprese le strisce pedonali e i centri urbani dove i limite di velocità è molto basso o addirittura le aree esclusivamente pedonali. Non bisogna infatti andare molto indietro nelle pagine di cronaca per capire che anche in pieno centro, auto impazzite investono i passanti e coloro che si godono il weekend ai tavolini di un bar.
Dal report Asaps risulta che gli anziani sono i più indifesi, infatti 91 pedoni fra quelli morti, avevano oltre i 65 anni mentre al contrario, i minorenni sono 8.
Altra categoria fragile, ovvero non motorizzata, è quella dei ciclisti e anche per loro le strade italiane sono diventate un grande pericolo, specialmente quando si trovano in balia dei pirati della strada che magari dopo aver alzato troppo il gomito si mettono alla guida in modo spericolato e pericoloso.
Dall’inizio dell’anno sono morti 77 ciclisti, dato fortemente in aumento rispetto a due anni fa quando invece erano 45. Abbiamo poi quello sui motociclisti e sono 174 quelli morti nei soli incidenti dei weekend nei primi sei mesi dell’anno.
A commentare il report appena diffuso è stato il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, chiarendo che molti di questi sinistri sono causati dalla velocità estrema, accompagnata spesso da documentazioni sui social da parte di giovani protagonisti di imprese pericolose. Non sono invincibili ma hanno bisogno di dimostrarlo e a rimetterci spesso non sono solo loro stessi ma anche gli utenti della strada che si trovano a incrociare il loro percorso.
“Purtroppo ci sono tanti immaturi alla guida con smartphone per riprendere le loro imprese e un altro dato allarmante è proprio l’utilizzo dei cellulari mentre si sta guidando” prosegue il presidente dell’Associazione.
“La strada è diventata un set ma non c’è nulla di finto. Approvo pienamente le nuove restrizioni del Codice della Strada, però devono essere approvate velocemente. Bisogna poi rafforzare la presenza delle pattuglie in strada, solo così saranno veramente effettiva, altrimenti rimarranno buoni intenti non osservati e non cambierà nulla. I dati che abbiamo raccolto sono terribili e forse questa soluzione potrà migliorare il prossimo monitoraggio” conclude.
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