Esaminando i dati sull’incidenza delle leucemie in Italia, gli esperti sottolineano che la frequenza della malattia è in crescita fra le persone che hanno più di 65 anni di età. Buone prospettive, però, per quanto riguarda la guarigione dai tumori del sangue. Come è stato evidenziato nel corso dell’ultimo congresso della Società Italiana di Ematologia, sono circa 300.000 gli italiani che possono affermare di essere guariti. Tutto questo è possibile grazie a delle cure innovative che si basano su terapie mirate ed efficaci. In questo modo si riuscirebbe ad aumentare la sopravvivenza dei pazienti e a favorire il mantenimento di una buona qualità di vita.
I dati sui pazienti
Ogni anno circa 32.000 italiani si ammalano di leucemia, 21.300 di questi pazienti hanno più di 65 anni. Si calcola che gli anziani nel 2030 in Italia raggiungeranno la quota di 21 milioni, contro i 13 milioni attuali. Gli over 65 rappresenteranno il 35% della popolazione totale. Per questo motivo gli esperti prevedono che aumenterà di molto la percentuale di coloro che, superata una certa età, saranno interessati dai tumori ematologici.
Per i ricercatori e per i medici si apre una nuova sfida, considerando che i pazienti che superano i 65 anni e che si ammalano di leucemia hanno anche altre patologie concomitanti. Si tratta di persone fragili, per cui le terapie vanno adattate alle loro condizioni di salute. Si ricercano farmaci “intelligenti”, in grado di colpire soltanto, in modo diretto, i meccanismi che stanno all’origine del tumore.
Le terapie innovative
Si può contare sempre di più su terapie innovative per la cura delle leucemie. L’unico problema sarebbe rappresentato dal fatto che i farmaci più nuovi sono anche i meno economici. proprio i problemi di carattere economico rappresentano uno dei principali ostacoli nella cura di queste malattie, perché spesso alle spese per i medicinali bisogna aggiungerne anche altre sanitarie e sociali in generale.
Secondo gli esperti, tuttavia, esaminando i rapporti costi-benefici, i nuovi farmaci sono molto convenienti, pensando alla loro portata di innovazione. Si utilizzano, per esempio, molto i farmaci biologici, che riescono a curare meglio e allo stesso tempo compromettono di meno la qualità della vita. Sono in grado di ridurre le complicanze, consentendo di avere una vita il più possibile senza conseguenze.
Ma non si tratta soltanto di possibilità in più di guarigione, perché le terapie innovative di cui oggi si dispone in molti casi riescono anche a contenere il tumore, consentendo di convivere con esso. Pellegrino Musto, dell’Unità di ematologia del Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata, ha fatto notare che, 20 anni fa, un malato di leucemia mieloide cronica riusciva a sopravvivere soltanto per 3 anni.
Oggi la situazione è completamente cambiata, perché l’80% dei pazienti rimane in vita anche dopo molti anni, senza presentare segni della malattia anche a 7 o 10 anni di distanza. Questo obiettivo è stato raggiunto somministrando delle pillole, che tengono sotto controllo la neoplasia per mezzo di un’azione sul difetto molecolare che ne è alla base.
Qualche mese fa l’European Medicines Agency ha approvato due nuovi farmaci, che agiscono sul meccanismo cellulare tipico di questi tipi di tumori. Questi medicinali sarebbero efficaci anche nei casi più complessi, anche in quelli in cui è presente un’alterazione genetica che conduce alla malattia. I due farmaci innovativi si possono somministrare per via orale e comportano un notevole miglioramento della qualità della vita dei pazienti, che non devono ricorrere continuamente a procedure in day hospital.
L’importanza della diagnosi precoce
Per poter disporre di terapie innovative e avere maggiori possibilità di guarire dal tumore del sangue, si rivela estremamente importante la diagnosi precoce. I medici sottolineano come sia essenziale riconoscere tempestivamente i tumori del sangue. Anche questa è una sfida da sostenere, perché spesso la leucemia ha sintomi comuni anche ad altre malattie, come il dimagrimento improvviso, la febbre non rapportabile a cause specifiche, la sudorazione notturna e il prurito.
Segni a cui prestare attenzione sono anche gli elementi alterati dell’emocromo e la comparsa dei linfonodi in superficie sul collo, in prossimità delle ascelle o all’inguine. Spesso chi si ammala di leucemia è soggetto anche ad infezioni ricorrenti o presenta delle macchie emorragiche sulla pelle.