L’incontro tra Antonio Conte, il suo entourage e tutta la dirigenza nerazzurra è terminato adesso, ore 18,35, dopo 3 lunghe ore di confronto. Un confronto proficuo e costruttivo, che termina con la conferma dell’allenatore salentino alla guida della panchina nerazzurra.
Condivisione su tutta la linea: obiettivi di mercato, con investimenti oculati ma importanti, e soprattutto il desiderio di condividere il cammino, la visione, possibilmente qualche trofeo.
Confermata anche tutta la dirigenza nerazzurra: l’ad Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio restano al loro posto, nella volontà della società nerazzurra di continuare l’avventura con tutti i suoi uomini.
“L’incontro di oggi tra il Club e Antonio Conte è stato costruttivo, nel segno della continuità e della condivisione della strategia. Con esso sono state stabilite le basi per proseguire insieme nel progetto”.
L’incontro tra la dirigenza dell’Inter al completo (il presidente Zhang, Marotta, Piero Ausilio: insomma, ci sono tutti i dirigenti) e l’allenatore Antonio Conte era estremamente atteso e non privo di difficoltà.
Un incontro decisivo per chiarire come proseguire ma soprattutto per tentare di rasserenare un rapporto, quello tra la società e l’allenatore, evidentemente in bilico.
Gli scenari ipotizzabili potevano essere tre, e tutti e tre, allo stato iniziale delle cose, assai credibili.
Il primo: le parti si chiariscono, con un accordo di massima sul budget di mercato (sappiamo che Conte non ritiene la sua attuale squadra competitiva specie in ambito europeo e chiede una sorta di rivoluzione in campo).
Il secondo: le parti non si chiariscono, e ci si avvierà il più pacificamente possibile alla conclusione del rapporto.
Escludendo che Conte si dimetta volontariamente, una scelta che sarebbe decisamente antieconomica per l’allenatore salentino, l’opzione per l’Inter è soltanto quella di trovare una buonuscita consensuale che permetta alla squadra nerazzurra di contenere eventuali costi di esonero, che poi si aggiungerebbero all’ingaggio del nuovo allenatore, che molto probabilmente sarà Massimiliano Allegri, il quale per meno di 7 milioni a stagione difficile che si muova da casa.
Il terzo: lo scontro, tra cause, tribunali, acredine. Anche in questo terzo caso, però, resterebbe comunque all’Inter la necessità di trovare un allenatore sostitutivo. E il fatto che la trattativa di Allegri col PSG sia stata di fatto bloccata dall’ad nerazzurro Giuseppe Marotta la dice lunga sui desideri dell’Inter.
Ha prevalso il primo scenario, e con esso la voglia di continuare, di provare a portare a Milano lo scudetto, che in casa nerazzurra manca dal 2010.
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