L’India è sotto shock per il tentato suicidio di gruppo da parte di quattro atlete di soli 15 anni. Le giovani sportive, appartenenti a una squadra di canottaggio, avrebbero firmato un biglietto d’addio collettivo, accusando un allenatore per molestie non meglio definite: in seguito si sono avvelenate mangiando i frutti di Othalanga, pianta che cresce solo nella zona e che è nota come “l’albero dei suicidi”. Una di loro è morta, le altre tre sono ricoverate in gravi condizioni. Secondo i genitori della giovane deceduta, le giovani non riuscivano più a sopportare le torture fisiche e mentali da parte del tecnico.
La vicenda ha scosso l’opinione pubblica dello stato del Kerala e di tutto il Paese. Le 15enni alloggiavano in un ostello della Authority Sport India (Sai) ad Alappuzha, località a 130 chilometri dalla capitale dello Stato, Trivandrum. La polizia locale sta indagando e il sovrintendente del distretto, Suresh Kumar, in una nota ha parlato di un “piccolo errore per cui erano state ammonite” come motivo del gesto, forse l’aver bevuto della birra.
Per i famigliari delle giovani invece e in particolare i genitori della 15enne deceduta, le atlete erano vessate dal loro allenatore e, nei giorni precedenti, sarebbero state picchiate sulla schiena con un remo. Dalla società di canottaggio è stato assicurata un’indagine interna per accertare possibili responsabilità; anche il ministero dello Sport indiano ha avviato un’ispezione sul caso.
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