Una ragazza di appena 16 anni è stata bruciata viva dai genitori perché voleva continuare gli studi, anziché sposarsi con un uomo molto più grande di lei. La tragica vicenda è avvenuta il 3 febbraio 2016, nello Stato nord-orientale di Bihar, uno dei più arretrati dell’India.
Il suo nome era Khushboo Kumari, è morta venerdì 5 febbraio, presso l’ospedale di Patna, per via delle gravi ustioni riportate sul 90% del corpo.
Il padre e la matrigna l’avevano promessa in sposa a un uomo di molto più grande di lei. La giovane ragazza non ne voleva sapere di unirsi in matrimonio con quello sconosciuto deciso a tavolino dai suoi genitori, lei voleva a tutti i costi continuare a studiare. A scuola, peraltro, era molto brava e otteneva sempre ottimi risultati.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Mail Today, il padre e la sua compagna avrebbero ricoperto di cherosene la figlia e poi avrebbero acceso il fuoco sul suo corpo.
A denunciare l’accaduto alla Polizia è stato il fratello maggiore della vittima, Amrit Raj: non si è fatto scrupoli e ha accusato il padre, Sunil Takhur, la compagna, Poonam Devi, e altri parenti, di omicidio.
Al momento risultato tutti latitanti.
E’ l’ennesima tragedia ai danni di una ragazzina, che dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare perché l’aberrante tradizione delle spose bambine rimanga soltanto un brutto ricordo del passato.