Aumenta l’indice del clima di fiducia dei consumatore, i dati diffusi dall’Istat e riferiti a questo settembre 2015 sono incoraggianti: da 112,7 a 109,3 rispetto al mese scorso. Sale anche l’indice composito di fiducia delle imprese italiane in base 2010=100, che passa dal 103,9 di agosto a 106,2. Ma in concreto, che cos’è ? Proviamo a spiegare con parole semplici di cosa si tratta e quanto sia determinante sull’economia reale.
L’indice del clima di fiducia è un indicatore sintetico complessivo dei risultati delle indagini Istat che si pone come obiettivo quello di valutare l’ottimismo o pessimismo dei consumatori italiani e delle imprese. La raccolta dei dati avviene su base mensile, durante i primi dieci giorni lavorativi del mese di riferimento tramite interviste telefoniche su un campione di duemila persone, casuale, stratificato per ripartizione geografica e comuni di residenza.
La selezione degli “intervistati” utilizza nominativi prelevati dagli elenchi telefonici con una tecnica di selezione sistematico casuale nel caso in cui l’obiettivo sia l’abbonato al telefono, per quote se ci si indirizza invece verso l’attributo di consumatore, inteso come persona fisica maggiorenne, appartenente al nucleo familiare intestatario del numero telefonico selezionato e che contribuisce al reddito della famiglia di appartenenza anche in termini non monetari.
L’indicatore è espresso come numero indice in base 2005=100, come abbiamo sottolineato prima riguardo ai dati raccolti dall’Istat sulla fiducia delle imprese.
I dati di settembre 2015
Un risultato positivo quello che vede consumatori più fiduciosi sull’attuale situazione economica italiana, gli intervistati vedono un rallentamento della crescita dei prezzi sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi (a -19 da -14 e a -18 da -14 i saldi). Le attese di disoccupazione diminuiscono da 7 a 25 e anche per le imprese cresce il clima di fiducia, soprattutto nei settori manifatturiero (a 104,2 da 102,7), delle costruzioni (a 123,3 da 119,5), dei servizi di mercato (a 112,2 da 110,0) e del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8).
L’indice del clima di fiducia ha un certo peso sull’economia, in quanto permette di compiere una stima del rapporto che intercorre fra consumatori e imprese e fra imprese e mercato. Finché l’indicatore trasmetterà risultati incoraggianti ci sarà commercio, qualora invece dovesse accadere il contrario, i dati raccolti potranno essere sfruttati come fonte per compiere una riflessione approfondita su come ristabilire l’equilibrio andato perso.
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