Alcuni residenti del piccolo comune di San Benedetto dei Marsi hanno individuato, durante la notte, i due cuccioli dell’orsa Amarena, uccisa a colpi di fucile durante la nottata di ieri. Il sindaco vieta l’avvicinamento ai due esemplari.
I cuccioli si erano allontanati spaventati subito dopo l’attentato subito dalla madre. All’arrivo dei veterinari e delle guardie del Parco nazionale d’Abruzzo, non vi erano già più tracce dei due orsetti.
Ora, grazie alle segnalazioni di alcuni residenti, del posto i due esemplari sono stati nuovamente riavvistati. Il sindaco ha emanato l’ordinanza con il divieto di avvicinamento, per impedire che i due orsi vengano spaventati ulteriormente.
Durante la notte, alcuni cittadini di San Benedetto dei Marsi hanno avvistato i due cuccioli dell’orsa Amarena, morta la scorsa notte a causa di un colpo di fucile. Ad uccidere Amarena è stato un allevatore del posto di 56 anni, il quale ha affermato di essersi spaventato e aver dunque sparato istintivamente.
In ogni caso, il sindaco, Antonio Cerasani, ha emanato un’ordinanza che vieta a chiunque di avvicinarsi ai due piccoli di orso. Questo per impedire le riprese e le foto con i flash, che potrebbero spaventarli.
Inoltre, il sindaco ha disposto anche il divieto di avvicinarsi alle squadre specializzate, così da garantire il corretto funzionamento delle operazioni di ricerca. Infine Cerasani ha invitato tutta la popolazione a collaborare con i ricercatori, evitando di attivarsi autonomamente e rimanendo a casa.
Intanto è stata presa d’assalto la villa in cui vive l’allevatore che ha ucciso l’orsa Amarena. Questo dopo la pubblicazione sui social di tutte le sue generalità, con tanto di foto. Per questo motivo l’autorità giudiziaria ha disposto la vigilanza armata da parte dei carabinieri, fuori l’abitazione dell’indagato, che attualmente si trova a piede libero.
Enrico Rizzi, noto attivista a favore degli animali, ha dato vita ad un’iniziativa per protestare contro l’uccisione dell’orsa, intitolata: “Giustizia per mamma orsa Amarena”.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha comunicato che la Regione si costituirà parte civile nel processo.
“Ma nello stesso tempo condanno le minacce e le intimidazioni che hanno raggiunto l’autore colpevole di questa uccisione, minacce che hanno costretto le forze dell’ordine a istituire un servizio di sorveglianza a tutela della sua incolumità. A un atto incivile non si risponde con le barbarie”.
Ha affermato Marsilio, raccomandando a tutti di non recarsi sul posto se non per “giustificato motivo”.
Anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha commentato l’accaduto. Il ministro ha, infatti, affermato che si tratta di un atto gravissimo, il quale ha danneggiato un’intera popolazione di orsi. Proprio perché si trattava di una delle orse più prolifiche del Parco.
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