[didascalia fornitore=”ansa”]Inés Arrimadas durante un comizio in Catalogna[/didascalia]
Inés Arrimadas potrebbe essere la prima donna a presiedere il governo regionale de la Generalitat. La vittoria di Ciudadanos alle elezioni in Catalogna , commissariata con l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione spagnola dopo la dichiarazione di indipendenza e il referendum del 1° di ottobre, hanno confermato la frattura tra indipendentisti e unionisti. Candidata di Ciudadanos, formazione nata dal basso, di centro e moderata, del leader Albert Rivera, Arrimadas è diventata una delle politiche più in vista della Catalogna e una delle voci più autorevoli contro l’indipendenza, dichiarata dopo il voto di ottobre dal governo dell’ex presidente Carles Puigdemont. I numeri difficilmente la porteranno alla presidenza, ma gli accordi politici sono solo agli inizi.
A decidere sono stati i cittadini catalani, chiamati alle urne per il rinnovo del governo regionale: le lunghe code ai seggi confermano la volontà del popolo catalano di esprimere il proprio voto con un’affluenza dell’81,84%, nonostante il giorno lavorativo. I sondaggi davano già Arrimadas come favorita, in un testa a testa con un’altra donna, Marta Rovira, di Esquerra Republicana (Erc), storica formazione di sinistra già nella coalizione di Junts pel Sì che ha sostenuto la vittoria di Puidgemont e il suo progetto indipendentista.
Inés Arrimadas, tifosa del Barcellona e deputata alla Generalitat per Ciudadanos, in realtà non è catalana di nascita ma andalusa. I genitori Rufino Arrimadas e Inés García, entrambi originari di Salmoral, nella provincia di Salamanca, si trasferirono a Jerez de la Frontera dove Inés nasce 36 anni fa, ultima di cinque figli.
Dopo gli studi nel collegio religioso di Nuestra Señora del Pilar de Jerez, dove prende anche lezioni di teatro, nonostante il sogno di diventare archeologa si laurea in giurisprudenza a Siviglia, iniziando a lavorare all’età di 24 anni per l’azienda MAT del settore petrolchimico.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/mondo/2017/10/02/perche-la-catalogna-vuole-essere-indipendente/91961/” testo=”Perché la Catalogna vuole l’indipendenza?”]
La passione per Barcellona e la Catalogna viene alimentata anche dai ricordi dei genitori che vi avevano vissuto negli anni Sessanta: coltiva la passione per la cultura della regione autonoma e prende lezioni di catalano, oltre a essere un’appassionata tifosa del Barça.
Nel 2008 si trasferisce nel capoluogo catalano per lavoro e incontra anche la passione per la politica, entrando nel 2012 nelle liste della neonata formazione centrista Ciudadanos di Albert Rivera: dopo essere stata la portavoce della sezione giovanile del partito, viene eletta al parlamento de la Generalitat.
Giovane e di bella presenza, Arrimadas diventa il volto televisivo di Ciudadanos e nel 2015 è la candidata alla presidenza catalana: battuta dalla coalizione indipendentista di sinistra, ritorna in parlamento e diventa il volto più rappresentativo e combattivo dell’opposizione.
Il 30 luglio 2016 si sposa con Xavier Cima, ex deputato di Convergencia Democrática de Cataluña, partito indipendentista che, non solo lascia la lotta per la secessione ma abbandona la carriera politica per supportare quella della moglie.
Con lo scoppio della crisi catalana e la dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna a seguito del referendum del 1° ottobre 2017, è la prima a prendere la parola dai banchi dell’opposizione con un discorso che diventa virale. “Non voglio che i miei genitori siano stranieri quando verranno a farmi vista”, scandisce in Aula.
In un’intervista a Vanity Fairm ha dichiarato che il suo difetto maggiore è la timidezza: impegnata nel sociale, ama i Led Zeppelin e i Rolling Stones, parla correttamente inglese e francese, oltre al catalano, ama leggere e correre. Tra i suoi punti di riferimento in politica, il più importante è Adolfo Suárez, primo capo del governo eletto nella Spagna post franchista a guidare il paese nella difficile transizione alla democrazia dopo 40 anni di dittatura.
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