Un’infermiera fingeva di fare i vaccini e buttava i flaconi per non destare sospetti nei colleghi. Per questo, l’Asl 2 di Treviso ha richiamato 500 persone per giornate straordinarie di vaccinazioni e recuperare le vaccinazioni. Tutto è nato dai sospetti dei colleghi dell’assistente: i bambini che avrebbero dovuto essere vaccinati non piangevano mai. Da qui sono partiti i controlli da parte dell’azienda e dei Nas che hanno allertato la Procura. A marzo il pm e il gip avevano disposto l’archiviazione del caso “in assenza di ulteriori elementi a carico”; a quel punto l’Asl, caduti gli obblighi processuali, ha disposto controlli e istituito giornate vaccinali straordinarie e mirate per varie patologie, nei giorni del 24 e 28 aprile, 2 e 6 maggio per circa 500 persone.
Il caso era venuto alla ribalta nel giugno scorso, come ha reso noto l’Asl in una nota, dopo che l’assistente era arrivata a Treviso per concorso di mobilità. Per tre mesi si era occupata dei vaccini ma poi i sospetti dei colleghi avevano fatto scattare le indagini e l’assistente era stata “trasferita ad altri incarichi“.
“A noi interessa la salute dei cittadini e assicurare quei servizi della cui erogazione siamo incaricati“, ha spiegato Francesco Benazzi, direttore generale dell’Asl. “In questo frangente, il sistema ha dimostrato di essere all’altezza. Se un’operatrice, infatti, può essere venuta meno ai suoi compiti, il fatto non è passato inosservato ai colleghi che subito se ne sono accorti e hanno attivato tempestivamente tutti quei percorsi a garanzia dei cittadini e dell’azienda. Ringrazio di cuore loro per la professionalità e la coscienziosità dimostrata – conclude il Dg – I cittadini potranno completare la vaccinazione in modo corretto. Ci scusiamo con loro per il disagio“.