[fotogallery id=”4443″]
Le foto che ritraggono Daniela Poggiali sono davvero choc. In una la vediamo in particolare con un sorriso divertito e con i pollici alzati, mentre sta accanto ad un’anziana signora che giace senza vita sul letto d’ospedale. La paziente sarebbe stata uccisa con un’iniezione letale di cloruro di potassio. Queste foto a dir poco agghiaccianti sono state scattate da una collega dell’infermiera indagata. Si tratta di Sara Pausini, che adesso è lei stessa indagata. E’ stata Sara Pausini a spiegare ai carabinieri che la Poggiali le aveva chiesto di accompagnarla nello stanzino, nel quale vengono collocati i pazienti deceduti.
L’infermiera sarebbe stata molto contenta e voleva fare una foto vicino al cadavere. La collega, avendo paura della Poggiali, l’avrebbe assecondata. Nonostante Sara Pausini ammetta di averle fatto una foto insieme al cadavere, la Poggiali nega tutte le accuse e il suo avvocato difensore sostiene che la donna a letto non fosse deceduta.
Daniela Poggiali è in carcere dal 10 ottobre 2014 mentre la procura indaga su altre 38 morti sospette. A carico dell’infermiera arrestata a Lugo (provincia di Ravenna), e che è sospettata di aver ucciso diversi pazienti, c’è una relazione che si basa su alcune morti ritenute sospette anche per via delle coincidenze fra decessi e turni. La relazione riporta anche i risultati di una ricerca sull’aumento delle morti riferito al primo trimestre del 2014.
Si tratta, in particolare, di una relazione dell’azienda Usl della Romagna, che riporta la data del 9 aprile 2014. Nel documento viene fatto riferimento ai decessi di due pazienti nel settore assegnato proprio all’infermiera Poggiali. Si dice espressamente che l’infermiera era in servizio, uno strano particolare, che non può non essere notato. A scopo cautelare, proprio in seguito agli ultimi decessi, l’ospedale aveva deciso di sospendere Daniela Poggiali dai turni di notte.
La vicenda
Daniela Poggiali, 42 anni, è stata arrestata per omicidio volontario pluriaggravato. Il procuratore di Ravenna ha fatto sapere che sono 38 le morti sospette in ospedale e, di queste, 10 sarebbero molto sospette. Gli investigatori hanno sentito circa 200 testimoni e l’inchiesta è partita in seguito ad una denuncia dell’Asl, dopo che c’era stata una consulenza tecnica di una squadra di medici legali. Si parla di iniezioni di cloruro di potassio, sostanza che scompare dopo qualche tempo e che non lascia nessuna traccia.
Alcuni colleghi hanno raccontato degli episodi sospetti. La Poggiali era lucida e infaticabile, voleva fare le notti, a volte esagerava con i sedativi per non essere disturbata e quando c’erano pazienti “impegnativi” era pronta ad entrare in scena. C’erano spesso dei pazienti che poi accusavano un peggioramento delle condizioni cliniche e infine morivano. Gli inquirenti e, nello specifico, il gip di Ravenna, Rossella Materia, hanno detto che l’imputata trarrebbe piacere dalla mortificazione di coloro che mostrano condizioni di debolezza. Un altro paziente morì la mattina dell’8 aprile. Si trattava di Rosa Calderoni. La figlia Manuela ha raccontato che l’infermiera fece uscire i parenti dalla stanza e mise una piccola flebo alla signora, che poi morì.
La donna avrebbe agito per autocompiacimento ogni volta che poteva affermare il suo desiderio di prevaricazione. Daniela è indagata anche per vilipendio di cadavere, furto aggravato e peculato ed è stata definita secondo un profilo criminale che la ritrae come impassibile e imperturbabile. Gli esperti hanno affermato che l’infermiera sarebbe in possesso anche delle proprie facoltà mentali.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…